Il riuso del Consorzio Agrario
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Dopo la mobilitazione dei mesi scorsi, il Comitato per Campiglia organizza un incontro pubblico nel quale saranno presentate alla cittadinanza, alla stampa e agli amministratori le proposte di riuso dello storico edificio scaturite dal concorso che lo stesso Comitato aveva promosso.
Il Consorzio Agrario di Venturina è una articolata struttura, costruita nella prima metà del ‘900 a servizio dell’agricoltura di tutta la Val di Cornia. Lo spazio è enorme: un edificio centrale fiancheggiato da due fabbricati, che nell’insieme costituisce un buon esempio di architettura primo ‘900. Esso rappresenta oggi la più importante testimonianza architettonica della storia agricola della zona, dopo che negli anni passati anche i vecchi e storici mulini di Caldana sono stati trasformati in appartamenti nel silenzio generale. Ora anche il Consorzio agrario, situato sulla centralissima Via Indipendenza rischia di fare la stessa fine: essere demolito per costruire al suo posto case ed uffici. Secondo il Comitato sarebbe invece necessaria una più attenta riqualificazione urbana, basata sul recupero del patrimonio edilizio esistente, senza aggiungere altro cemento e senza snaturare il valore e le potenzialità delle strutture del Consorzio.
Le proposte di riuso e le idee di destinazione dell’edificio raccolte tra i cittadini, rappresentano un ulteriore momento di partecipazione e di conoscenza, sperando che anche le politiche urbanistiche ne tengano conto.
Il Consorzio Agrario di Venturina è una articolata struttura, costruita nella prima metà del ‘900 a servizio dell’agricoltura di tutta la Val di Cornia. Lo spazio è enorme: un edificio centrale fiancheggiato da due fabbricati, che nell’insieme costituisce un buon esempio di architettura primo ‘900. Esso rappresenta oggi la più importante testimonianza architettonica della storia agricola della zona, dopo che negli anni passati anche i vecchi e storici mulini di Caldana sono stati trasformati in appartamenti nel silenzio generale. Ora anche il Consorzio agrario, situato sulla centralissima Via Indipendenza rischia di fare la stessa fine: essere demolito per costruire al suo posto case ed uffici. Secondo il Comitato sarebbe invece necessaria una più attenta riqualificazione urbana, basata sul recupero del patrimonio edilizio esistente, senza aggiungere altro cemento e senza snaturare il valore e le potenzialità delle strutture del Consorzio.
Le proposte di riuso e le idee di destinazione dell’edificio raccolte tra i cittadini, rappresentano un ulteriore momento di partecipazione e di conoscenza, sperando che anche le politiche urbanistiche ne tengano conto.
Interverranno gli architetti Chiara Veneri, Massimo Cionini e Alberto Primi e lo storico Rossano Pazzagli. Sono invitati amministratori comunali, associazioni e tutti i cittadini interessati.