Terra e consumo del suolo
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Quando
Venerdì 18 Dicembre 2009
Dove
Agriturismo Porta Sirena, a Paestum (Salerno)
Sito web
Terra-e-consumo-del-suolo
Promosso da Legambiente Campania e dal Comitato cittadino Stazionati di Paestum, sul tema della difesa del suolo e del territorio dalla cementificazione selvaggia.
Il convegno ospiterà, fra i relatori il Sindaco di Cassinetta di Lugagnano, Domenico Finiguerra, ormai famoso in tutt’Italia per aver adottato un Piano Regolatore che non prevede nuovi insediamenti urbanistici, ma punta sul recupero dell’esistente attraverso le tecnologie dell’architettura sostenibile a basse emissioni.
L’argomento del convegno è quanto mai attuale se si considera tutto il dibattito che si sta sviluppando anche in Campania sulle regole che guideranno il cosiddetto “Piano Casa”.
Le Associazioni promotrici ritengono che riconvertire, ristrutturare, adeguare alle normative antisismiche e del risparmio energetico, i volumi esistenti residenziali e produttivi, nonché le aree agricole, potrà rilanciare l’economia dei territori. Sarà un investimento per il futuro, per il turismo, per la cultura.
La campagna “Stop al consumo del territorio” lanciata dall’amministrazione Finiguerra, conta più di diecimila aderenti e oltre duecento associazioni aderenti sul territorio nazionale.
Il convegno vuole quindi lanciare un’azione interlocutoria con le istituzioni affinché prendano coscienza del fatto che il territorio non è infinito e non è riproducibile e che le nuove generazioni hanno diritto ad un vita sana in un ambiente che conservi armonia e bellezza.
A Capaccio-Paestum da 7 anni si è dato incarico per la realizzazione del nuovo PUC, senza aver mai attuato quello esistente, elaborato dal professore Airaldi. Un piano all’avanguardia che aveva tutelato vaste aree del territorio agricolo e collinare e che aveva individuato una nuova viabilità per allontanare definitivamente il traffico dall’area archeologica.
Nonostante a Paestum siano arrivati finanziamenti europei per circa 50 milioni di euro, l’area è rimasta degradata e addirittura deturpata da grossolani interventi pubblici che non hanno tenuto conto della bellezza dei luoghi, della funzionalità della viabilità e del parere dei cittadini, dei comitati, di tutte le associazioni culturali e ambientaliste che hanno sostenuto una battaglia di civiltà e di bellezza.
Il convegno ospiterà, fra i relatori il Sindaco di Cassinetta di Lugagnano, Domenico Finiguerra, ormai famoso in tutt’Italia per aver adottato un Piano Regolatore che non prevede nuovi insediamenti urbanistici, ma punta sul recupero dell’esistente attraverso le tecnologie dell’architettura sostenibile a basse emissioni.
L’argomento del convegno è quanto mai attuale se si considera tutto il dibattito che si sta sviluppando anche in Campania sulle regole che guideranno il cosiddetto “Piano Casa”.
Le Associazioni promotrici ritengono che riconvertire, ristrutturare, adeguare alle normative antisismiche e del risparmio energetico, i volumi esistenti residenziali e produttivi, nonché le aree agricole, potrà rilanciare l’economia dei territori. Sarà un investimento per il futuro, per il turismo, per la cultura.
La campagna “Stop al consumo del territorio” lanciata dall’amministrazione Finiguerra, conta più di diecimila aderenti e oltre duecento associazioni aderenti sul territorio nazionale.
Il convegno vuole quindi lanciare un’azione interlocutoria con le istituzioni affinché prendano coscienza del fatto che il territorio non è infinito e non è riproducibile e che le nuove generazioni hanno diritto ad un vita sana in un ambiente che conservi armonia e bellezza.
A Capaccio-Paestum da 7 anni si è dato incarico per la realizzazione del nuovo PUC, senza aver mai attuato quello esistente, elaborato dal professore Airaldi. Un piano all’avanguardia che aveva tutelato vaste aree del territorio agricolo e collinare e che aveva individuato una nuova viabilità per allontanare definitivamente il traffico dall’area archeologica.
Nonostante a Paestum siano arrivati finanziamenti europei per circa 50 milioni di euro, l’area è rimasta degradata e addirittura deturpata da grossolani interventi pubblici che non hanno tenuto conto della bellezza dei luoghi, della funzionalità della viabilità e del parere dei cittadini, dei comitati, di tutte le associazioni culturali e ambientaliste che hanno sostenuto una battaglia di civiltà e di bellezza.