Un altra visione del mondo
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Tra le conversazioni a tema organizzate dal Circolo Culturale Sirio Giannini, è la volta di Gabriele Bindi, giornalista di Terra Nuova, con un incontro dal titolo:
Un’altra visione del mondo. Dalla crisi della ragione all’ecologia profonda. Per un altro rapporto con sé stessi, la società e il pianeta terra.
La crisi delle ideologie, l’impellenza dei cambiamenti climatici e delle profonde trasformazioni sociali del nostro tempo, ci mettono di fronte a nuovi interrogativi, a cui le vecchie categorie interpretative sembrano poter dare poche risposte. E che ci fanno sentire l’esigenza di nuovi punti di riferimento e nuove prospettive a cui guardare il futuro sul pianeta terra. Con un analisi teorico-filosofica e un riferimento costante ai fenomeni contemporanei Gabriele Bindi ci aiuta a ricostruire le tappe di un nuovo pensiero che rifiuta la stessa impostazione antropocentrica del pensiero moderno, incentrato sul meccanicismo, sulla visione salvifica della scienza, e su un rapporto conflittuale e dualistico tra corpo e intelletto, materia e “spirito”, natura e cultura. In realtà i sentori di un nuovo modo di considerare l’essere umano nella sua interezza, come parte di un cosmo, e l’esigenza di una visione più ampia, meno asservita al desiderio di conquista, erano già presenti nella cultura post illuministica di fine Settecento. In particolare in quei pensatori preromantici che miravano a recuperare un rapporto meno conflittuale con le passioni, gli istinti e lo stesso concetto di natura. La rilettura di alcuni passaggi importanti di alcuni autori, come Schiller e Hoelderlin, ci aiutano ancora oggi a riformulare la nostra comprensione delle cose, all’interno di noi stessi, quanto nei rapporti umani e nella visione di “una nuova primavera dei popoli”, una rivoluzione davvero in grado di rigenerare l’umanità per una vita più pacifica e armoniosa sul pianeta terra, nella consapevolezza dei propri limiti e nel pieno esercizio della nostra libertà. Non una visione conciliante, come certa critica letteraria e filosofica, ci ha voluto far credere, ma una nuova consapevolezza, capace di assumersi la responsabilità dei conflitti, delle istanze contrapposte, e della bio-diversità, intesa anche in senso culturale.
Nel corso degli ultimi decenni in realtà i progressi dello scibile umano ci avvicinano a questa visione, grazie ai risultati della fisica quantistica, fino ai pensatori dell’ecologia profonda, passando per la Scuola di Francoforte e la psicanalisi contemporanea.
L’acquisizione di una nuova coscienza si rende necessaria per superare i limiti di una visione dualistica e meccanicistica destinata alla sottomissione della natura e alla sopraffazione dell’altro da sé. Ma a ben vedere i lumi di questa coscienza sono già in pieno fermento.
L’incontro si terrà presso la Sala Cope, piazza 1° maggio 21, Querceta di Seravezza (Lu).