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Slow Food: «Ci stiamo mangiando il suolo»
«In Italia il consumo di suolo non accenna a frenare e rappresenta un pericolo concreto per il nostro futuro»: lo dichiara Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia.
«In Italia il consumo di suolo non accenna a frenare e rappresenta un pericolo concreto per il nostro futuro»: lo dichiara Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia.
Nella Giornata mondiale dell'ambiente, che cade il 5 giugno, il bilancio di sostenibilità desta preoccupazione. Dal 2015 sono stati superati 6 dei 9 limiti planetari per: cambiamento climatico; perdita di biodiversità; uso del suolo; flussi biogeochimici; entità inquinanti; utilizzo d'acqua dolce.
«Serve un cambiamento molto più profondo, culturale e spirituale, che ci porti a comprendere che la terra non è un semplice supporto per le piante, ma è essa stessa nutrimento, universo, complessità”»: leggi l'editoriale del direttore di Terra Nuova, Nicholas Bawtree, pubblicato sul numero di gennaio della rivista.
«Il Rapporto ISPRA 2022 sul consumo del suolo evidenzia come in Italia continuiamo a perdere 2 metri quadri di suolo al secondo. Nel 2021 la media è stata di 19 ettari di suolo persi al giorno, vale a dire il valore più alto degli ultimi 10 anni»: così il WWF nella Giornata mondiale del suolo. Terra Nuova dedicherà al suolo uno speciale approfondimento sul numero di gennaio della rivista.
Con una media di 19 ettari al giorno, il valore più alto negli ultimi dieci anni, e una velocità che supera i 2 metri quadrati al secondo, il consumo di suolo torna a crescere e nel 2021 sfiora i 70 km2 di nuove coperture artificiali in un solo anno. Il cemento ricopre ormai 21.500 km2 di suolo nazionale. I dati nel rapporto SNPA 2022.