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Un primo stop alla plastica
Con la direttiva 2019/904, dallo scorso 3 luglio gli Stati membri dell'Ue devono garantire che non siano più immessi sul mercato comunitario alcuni prodotti in plastica monouso.
Con la direttiva 2019/904, dallo scorso 3 luglio gli Stati membri dell'Ue devono garantire che non siano più immessi sul mercato comunitario alcuni prodotti in plastica monouso.
Un trattato internazionale per mettere al bando la produzione di nuova plastica dal 2040, permettendo solo quella riciclata. E' quanto chiede un gruppo di scienziati di varie nazioni, con un appello pubblicato sulla rivista Science.
Le associazioni MareVivo e PlasticFree hanno lanciato una petizione per chiedere il divieto di rilascio dei palloncini in aria. Come spiegano i promotori, «i palloncini sono al terzo posto tra i rifiuti più pericolosi per foche, tartarughe e uccelli marini».
In Italia più del 60% delle bottiglie immesse sul mercato ogni anno non viene riciclato. Un business in mano a poche aziende leader che porta dritto all’inquinamento massiccio dei nostri mari.
Rossetti, lucidalabbra, mascara, cipria e fondotinta, ovvero alcuni dei prodotti più comuni per il makeup e che entrano in contatto con occhi e bocca, spesso nascondono uno sporco trucco: ingredienti in plastica. Che possono contaminare il Pianeta e mettere a rischio la nostra salute. E’ quanto emerge dall'indagine di Greenpeace “ Il trucco c’è ma non si vede”.
Le spiagge di Bali, in Indonesia, invase dai rifiuti: raccolte 90 tonnellate tra venerdì e sabato scorsi. I monsoni, la pessima gestione dei rifiuti e l'inquinamento del mare non lasciano tregua.
Un'indagine di Greenpeace ha rinnovato l'allarme per la presenza di sostanze non biodegradabili in molti detergenti usati quotidianamente per la pulizia della casa.
Con la riapertura delle scuole, nelle mense i bambini sembrano essere destinati a pasti in monoporzioni di plastica.
La quantita' di plastica che finisce negli oceani potrebbe triplicare entro il 2040, raggiungendo un peso complessivo di 600 milioni di tonnellate. Un'impennata alla quale sta contribuendo non poco l'attuale allarme Covid-19, durante la quale il consumo di plastica monouso e' aumentato sensibilmente. A tracciare lo scenario e' la ricerca pubblicata sulla rivista Science
Difendere il mare, valutare lo stato di inquinamento, specialmente da plastica e micro-plastiche, e analizzare gli impatti dei cambiamenti climatici. Con questo obiettivo il 16 luglio parte il tour del mar Tirreno centro di Greenpeace da Porto Santo Stefano.
«Da 5 anni decine di tonnellate di rifiuti in plastica sono dispersi nelle acque del Golfo di Follonica. Una vicenda ancora irrisolta e sulla quale abbiamo deciso di far luce»: è la denuncia di Greenpeace Italia in riferimento alla situazione dei fondali del Golfo di Follonica (Grosseto). Partito un esposto alla Corte dei Conti.
Myra Stals, attivista che ha già percorso migliaia di chilometri in bicicletta tra Italia ed Europa per raccogliere la plastica abbandonata, riparte per un'altra "avventura" di impegno ambientale: il 4 luglio sarà di nuovo in sella, per tre mesi, per un itinerario di 6500 chilometri per raccogliere rifiuti di plastica e fondi per il Banco Alimentare.
Zero Waste Italy lancia la campagna "No guanti abusa e getta" e invita a diffondere una corretta informazione. E sottolinea: «Per i clienti del supermercato, per esempio, l'uso dei guanti è un inutile spreco e produzione di rifiuti».
Packaging alimentare, monouso, biodegradabile e compostabile per un futuro più verde: Green Gate Bio Packaging offre un’alternativa agli imballaggi in plastica, amica del pianeta, realizzata unicamente con materiali di origine vegetale.
Con tutta la plastica che c’è nei mari potremmo fare 400 volte il giro della Terra. Sono 700 le vittime fra le specie animali: scambiano la plastica per cibo e muoiono per indigestione o soffocamento. I dati sconcertano e, spiega Greenpeace, è impensabile ormai pensare di poter riciclare tutta la plastica che ci soffoca. E allora impegnati anche tu per chiedere alle aziende di smettere di produrre plastica usa e getta.
Avete presente la serie di video diffusi da Corepla, il Consorzio per il riciclo della plastica, dove si alternano, a coppie, personaggi televisivi o mediatici che si prendono a schiaffi parlando di quanto intelligente sia la plastica? Ebbene, l’iniziativa non è passata inosservata e l’associazione Greenpeace critica duramente l’operazione da cui traspare un ammiccamento ai produttori stessi di plastica.
Silvia Ricci fa parte dell' associazione Comuni Virtuosi ed è responsabile delle campagne di sensibilizzazione; ha seguito in prima persona a suo tempo quella di riduzione dei rifiuti che ha preso il nome di "Porta la sporta". È lei a fare il punto, a dieci anni da quella iniziativa, sulla effettiva riduzione complessiva nell'uso della plastica usa e getta. E i dati non sono proprio confortanti. «Bisogna fare molto di più» commenta.
Anche l'uomo 'mangia' la plastica. Se ne ingeriscono fino a 2000 minuscoli frammenti per settimana, che corrispondono a circa 5 grammi, l'equivalente in peso di una carta di credito. In media sono pari a oltre 250 grammi l'anno.
Se non si cambieranno drasticamente abitudini, scelte economiche e di consumo, nel 2050 negli oceani ci sarà più plastica che pesci: è l'emergenza in cui siamo, è il caso di dirlo, immersi. Da sottolineare una volta di più in occasione della giornata mondiale degli oceani, che cade l'8 giugno.
La storia a lieto fine di Ekoe, una cooperativa nata nel 2015 con un unico, grande obiettivo: abolire l'uso della plastica derivata da petrolio e proporre soluzioni Plastic Free. Una scelta coraggiosa ed etica, quella di Ekoe, che oggi invia in tutto il mondo stoviglie monouso e prodotti compostabili a privati, aziende ed istituzioni.