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Morto Michel Odent, uno dei “padri” del parto naturale

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Michel Odent, medico di fama internazionale, scrittore e uno dei “padri” del parto naturale, è morto il 19 agosto a Londra. Aveva 95 anni.

Morto Michel Odent, uno dei “padri” del parto naturale

Michel Odent (nella foto principale insieme alla doula Liliana Lammers), medico di fama internazionale, scrittore e uno dei “padri” del parto naturale, è morto il 19 agosto a Londra. Aveva 95 anni.

Grande divulgatore, in una intervista pubblicata sulla rivista Terra Nuova nel febbraio del 2024, in occasione della pubblicazione del suo libro Sopravviveremo alla medicina?, affermava: «La medicalizzazione a oltranza è uno dei modi in cui si manifesta una caratteristica fondante della nostra cultura, che abbiamo adottato a partire dalla rivoluzione neolitica avvenuta circa 10.000 anni fa: la dominazione della natura. È essenziale prendere atto che nella fase storica attuale abbiamo raggiunto i limiti della dominazione della natura, e questo in ogni possibile campo, non solo quello sanitario. Dobbiamo innanzitutto analizzare l’attuale situazione e formulare domande appropriate. Questi sono i passi necessari prima di esprimere opinioni, fare previsioni e proiezioni, proporre teorie». E aggiungeva: «Nel 1985 ho creato la Banca Dati sulla Ricerca in Salute Primale proprio perché il periodo primale, primo per importanza e per ordine di tempo, è critico per la formazione dell’individuo. Nonostante i dati scientifici a nostra disposizione finora confermino che dovremmo essere molto cauti nell’interferire con la vita prenatale e il periodo perinatale, c’è una sorta di cecità culturale e prevale una generale incomprensione della fisiologia del parto. Per questo motivo quasi nessuna donna, oggi come oggi, ovunque nel mondo, partorisce senza alcuna forma di intervento o di interferenza culturale, e per questo motivo in genere il parto non è facile, rapido e sicuro».  

In un altro suo libro, Siamo figli dell’oceano, Odent incoraggiava a scoprire una prospettiva differente dell’evoluzione dell’umanità, che potrebbe portarci a considerare in maniera nuova il nostro rapporto con il mondo che ci circonda ma anche con la nostra nascita.

In Nascere nell’era della plastica, Odent aveva riassunto in modo mirabile tutto ciò che è importante sapere non solo sulla nascita, ma anche sulla natura dell’essere umano, sulla storia dell’umanità, sull’ecologia e sull’amore, interrogandosi su aspetti centrali del parto oggi, dall’utilizzo degli anestetici allo sviluppo delle cure neonatali, e lanciando un appello a recuperare l’antico sapere femminile sulla nascita. E dimostrava come una rivoluzione tecnologica, la scoperta della plastica, avesse profondamente cambiato le relazioni tra gli individui (mamma, bambino e medico) e i sentimenti.

In La funzione degli orgasmi l’autore aveva invece messo in luce il profondo legame fra tre momenti fondamentali della vita: nascita, allattamento e accoppiamento. Secondo Odent, alla base di questi tre processi ci sarebbe un identico meccanismo fisiologico regolato dai medesimi ormoni, i cosiddetti «ormoni dell’amore», come l’ossitocina, la prolattina, le endorfine e molti altri. Il loro scopo è quello di creare un attaccamento tra mamma e figlio, nel caso del parto e dell’allattamento, e un legame profondo tra i due partner, nel caso dell’accoppiamento. Odent in questo volume aveva saputo mettere in luce come questi tre eventi chiave della vita, se non disturbati da fattori esterni e da un’eccessiva medicalizzazione (vedi il parto) o da remore culturali (vedi allattamento e accoppiamento), permettano di raggiungere uno stato di coscienza non-ordinario, ovvero trascendente, e costituiscano un’esperienza di profonda trasformazione.

Michel Odent

Lo ricorda con affetto Clara Scropetta, doula e divulgatrice, autrice di Accanto alla madre: «Scrissi per la prima volta a Michel nel giugno 2006, per invitarlo ad animare un seminario residenziale in Italia. A partire da quel momento ho continuato a collaborare con lui, fungendogli da interprete e traduttrice dei libri pubblicati dal 2007. Tra seminari organizzati da me in presenza e online, giornate di studio promosse da varie realtà ostetriche, convegni in Italia e nel mondo, conferenze pubbliche, sono state tantissime le giornate al suo fianco per amplificare la sua voce. Non trovo le parole per esprimere cosa questo significhi. Michel è un gigante. Incoraggio chiunque a leggerlo, e rileggerlo, con attenzione. A studiarlo in dettaglio. Tutto quanto, instancabilmente e pazientemente, ha rivelato al mondo è di vitale importanza per il futuro dell’umanità. Mi diceva sempre “sei instancabile”. Quando si coglie la portata del suo messaggio, è inevitabile. Continuerò a diffondere con tutte le mie forze».

Foto: Elena Heatherwick

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