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Come misurare l’elettrosmog in casa
Volete sapere a quale livello di elettrosmog siete esposti in casa vostra per poter poi prendere i dovuti provvedimenti? Ecco come effettuare le misurazioni.
Volete sapere a quale livello di elettrosmog siete esposti in casa vostra per poter poi prendere i dovuti provvedimenti? Ecco come effettuare le misurazioni.
“No all’innalzamento dei limiti per i campi elettromagnetici oltre la soglia di rischio”: con questa posizione chiara e netta si è costituita la Rete 6 V/M, che prende il nome dagli attuali limiti di legge e che è composta da associazioni e comitati impegnati sul tema. Ne fa parte anche la dottoressa Fiorella Belpoggi direttrice scientifica emerita dell’Istituto Ramazzini e membro del comitato scientifico di ISDE.
«Chiediamo con forza alla Commissione Industria del Senato e a tutti i Parlamentari di dare voce alla ricerca e alla scienza, e non alle ragioni del potere economico, mettendo al primo posto la salute dei cittadini: i limiti elettromagnetici non vanno alzati»: questo l'appello lanciato da Isde, Associazione Medici per l'Ambiente.
Nell’ambito della Giornata Mondiale dell’Elettrosensibilità, si terrà mercoledì 16 giugno, dalle ore 17.30, la diretta web per la presentazione dell’iniziativa “Elettrosensibilità, diffida allo Stato“ promossa da Alleanza Italiana Stop 5G e dai medici di ISDE Italia «per arrivare al riconoscimento dell’invalidante malattia ambientale legata all’esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici».
La continua esposizione all’elettrosmog mette a rischio la nostra salute. Con l’uso di alcune tecniche e alcuni accorgimenti è possibile progettare e ristrutturare in modo sostenibile le nostre abitazioni schermandoci dai campi elettromagnetici.
Associazioni e Comitati, da Legambiente all'Alleanza Stop 5G, si mobilitano per protestare contro il parere della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni che invita il governo e prevedere nel PNRR l'adeguamento «degli attuali limiti sulle emissioni elettromagnetiche a quelli europei».
Una nuova e potenzialmente dannosa tecnologia dalla quale non potremmo sottrarci, ma possiamo difenderci. Dalla ricerca di Cosmoonda una proposta per ridurre gli effetti dannosi dell’inquinamento elettromagnetico.
L'iniziativa è promossa dall'Alleanza Italiana Stop 5G ed è stata proclamata per il 1° novembre: si tratta di quello che è stato chiamato il "Disconnessi Day", sciopero digitale al quale il gruppo di cittadini invita tutti ad aderire. L'iniziativa si ripete ogni primo successivo giorno del mese.
Il LI-fi è un protocollo di trasmissione che usa la luce al posto delle onde radio, ma può essere considerato una vera alternativa al 5G?
Legambiente ha lanciato una petizione per dire no all'aumento dei limiti di legge per l'esposizione alle radiazioni elettromagnetiche. L'appello è rivolto al governo e al Parlamento: «Non esiste alcuna ragione tecnica per farlo, esistono invece ragioni sanitarie per evitarlo».
L’intervista all’oncologa Patrizia Gentilini di Isde Medici per l’Ambiente: «Troppe le incognite sulla sicurezza, bisogna fermarsi». E aggiunge: «Vogliono imporci una società povera di relazioni umane, dove prevale la digitalizzazione».
Ecco cosa emerge dal Rapporto 5G-Planning a cura del Ministero britannico per la cultura e l’innovazione digitale.
Per garantire la salute pubblica è necessario mantenere o ridurre i livelli di esposizione attuali di 6 volt/metro: è su questo che bisogna concentrare gli sforzi.
L'associazione European Consumers lancia una iniziativa rivolta ai cittadini: «Potete inviare una diffida alle ditte che installano gli smart meter; i campi elettromagnetici che si creano possono violare il princioio di precauzione e determinare rischi per ambiente e salute».
La Rete Sostenibilità e Salute «fa proprie le forti preoccupazioni già espresse da una vasta parte della comunità scientifica internazionale circa i rischi connessi alla tecnologia 5G e si associa alla richiesta di moratoria avanzata a più riprese da ISDE Italia». Questa la posizione della rete che raggruppa 25 associazioni che si occupano di salute in Italia.
L'Osservatorio Scuola dell'Alleanza nazionale Stop 5G ha prodotto il documento dal titolo "La scuola elettromagnetica", che mette in guardia dalle insidie e dai pericoli dell'esposizione ai campi elettromagnetici dei bambini e ragazzi nelle scuole. Il rapporto è scaricabile nella versione integrale.
Martedì 5 novembre a Roma un convegno per rilanciare l'appello allo stop del 5G e nel pomeriggio manifestazione con presidio e striscioni in piazza Montecitorio. L'iniziativa è promossa dall'Alleanza Stop 5G e vede relatori di caratura internazionale che parleranno anche di rischi e pericoli di questa tecnologia digitale.
È stata bocciata alla Camera la mozione presentata dai deputati del Gruppo Misto che chiedeva lo stop della sperimentazione del 5G. Approvata invece una mozione della maggioranza che permette di procedere ma impegni il governo ad alcuni accertamenti. I proponenti della mozione bocciata commentano: «Una vergogna».
Martedì 8 ottobre (anziché il 7, come previsto in precedenza) sarà messa ai voti alla Camera la mozione, presentata dal Gruppo Misto, per fermare la sperimentazione del 5G su tutto il territorio nazionale. Intanto per il 5 novembre annunciata manifestazione a Roma.
Un workshop e una conferenza stampa promossa dagli eurodeputati Verdi/EFA Philippe Lamberts, Michele Rivasi e Klaus Buchner dal titolo “5G, Rischi per la salute e principio di precauzione: Una nuova logica”: è l'appuntamento dell'1 ottobre a Bruxelles.