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Xylella: una cronistoria
Facciamo il punto sulla questione xylella, ripercorrendo le varie tappe della vicenda.
Facciamo il punto sulla questione xylella, ripercorrendo le varie tappe della vicenda.
Si è tenuta a Roma la conferenza stampa dal titolo “Come combattere efficacemente la Xylella senza distruggere milioni di ulivi pugliesi”, promossa da Isde, Associazione Medici per l'Ambiente, e dal senatore Ciampolillo per chiedere lo stop all'articolo 8 del Decreto Emergenze, «che costituisce una grave minaccia per il nostro territorio».
L’olivicoltura pugliese è al giro di boa: addio olivi secolari e millenari, benvenuto modello spagnolo, super intensivo, molto produttivo e redditizio. A parole. Perché i numeri e i fatti raccontano un’altra storia, che rischia di compromettere irrimediabilmente la Puglia e il suo popolo.
È stato approvato alla Camera il cosiddetto Decreto Emergenze, contenente due articoli sui quali medici e scienziati avevano lanciato l'allarme per «il rischio di deriva ambientale». E parte l'appello per la richiesta di modifica già sottoscritto da migliaia di persone; anche Terra Nuova ha aderito. Intanto, è stata espulsa dal M5S la parlamentare che lo aveva criticato fin dall'inizio, Sara Cunial.
Il 12 aprile a Roma incontro sui pericoli insiti nel cosiddetto Decreto Emergenze, che all'articolo 8 permette misure fitosanitarie anche su piante monumentali, compresa la loro distruzione, in deroga a ogni disposizione vigente.
Uno studio rivela l'inutilità del ricorso alle concimazioni azotate nella coltivazione degli ulivi.
«Un ulivo in perfetto stato vegetativo, sebbene positivo a Xylella Fastidiosa da oltre due anni, abbattuto e lasciato a pezzi sul terreno, per giorni. La sua colpa? Essere la prova vivente delle nefandezze che si stanno perpetuando da anni ai danni dei pugliesi e delle nostre terre»: così il Comitato Salvaguardia Ambiente e Territorio Valle d'Itria denuncia quanto accaduto a Cisternino, in Puglia.
Venti giorni e venti notti passati a presidiare un terreno. Un ulivo, testimone scomodo che con la sua sola presenza sta facendo scricchiolare molte delle certezze su cui si erge l’emergenza Xylella. Tantissime persone radunate attorno ai suoi rami. Un’unica voce: nessuno tocchi gli ulivi pugliesi.
Il Comitato "Salviamo ora il Salento" sta raccogliendo le firme per una petizione-appello da inviare al presidente della Camera e al presidente della Regione Puglia. La richiesta è quella di fermare l'applicazione del cosiddetto Decreto Martina (il decreto del ministro del precedenre Governo Renzi) con cui si obbliga all'utilizzo di pesticidi dovunque sia stata individuata la xylella.
In Salento si fanno largo nuove coltivazioni. Addio agli ulivi centenari e millenari di varietà autoctone; arriva la "Favolosa", varietà che si presta a coltivazioni intensive e super intensive. Viene presentata come resistente alla Xylella e molto produttiva. Ma è veramente così? Ce ne parla Francesco Mastroleo, olivicoltore pugliese che oltre 10 anni fa ha piantato la cultivar brevettata dal Cnr.
Sull'affaire xylella in Puglia interviene l’ex direttore del Cnr: “Piante ammalate per inquinamento e desertificazione. Politici miopi, non vogliono vedere la realtà”. L'intervento pubblicato su "Il Fatto Quotidiano".
È stato rinviato al febbraio 2018 il processo ai 46 cittadini salentini portati alla sbarra per avere tentato di impedire la realizzazione del Piano Silletti che puntava all'estirpazione degli ulivi ritenuti infetti da xylella. L'associazione "Bianca Guidetti Serra" di Roma ha lanciato una petizione in solidarietà degli attivisti e continua a sostenerli nel loro percorso di mobilitazione. Anche Terra Nuova ha aderito alla petizione.
Sanu&Sarvu è un progetto che parla di agricoltura naturale e di rispetto per le persone e per la terra; è un tentativo concreto di salvare gli ulivi del Salento; di prendersi cura di un pezzetto di pianeta e di produrre un olio sano che sa di buono.