Il 21 settembre è la Giornata internazionale della Pace: ma non basta un giorno all’anno!
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«Guerre tra gli Stati, guerre tra popoli, guerre finanziarie, guerre monetarie, guerre commerciali, guerre cibernetiche, guerre di mafia, guerre mediatiche, guerre di potere, guerre tra fratelli e sorelle, guerre tra poveri – proseguono i promotori della marcia – Dopo tanti anni di individualismo, egoismo, consumismo, competizione e globalizzazione selvaggia, siamo precipitati in una guerra che ci vede tutti contro tutti, uno contro l’altro armati. Invitiamo dunque tutti a raccogliere l’invito dell’Onu e dedicare una profonda riflessione a questo tema, per cercare di ridare senso e valore alla pace e decidere cosa vogliamo fare personalmente».
«Il prossimo 7 ottobre moltissimi insegnanti organizzeranno momenti di riflessione e di coinvolgimento dei giovani. In molte scuole ci si preparerà al Meeting nazionale “Diritti e Responsabilità” e alla Marcia PerugiAssisi. Altri daranno avvio ad un vero e proprio “laboratorio dei diritti umani” – spiega Flavio Lotti, uno dei promotori della iniziativa – dove celebreremo questa giornata con centinaia di studenti e insegnanti all’insegna della riscoperta dei nostri diritti e delle nostre responsabilità».
Conoscere la guerra per costruire la pace
Conoscere le guerre può valorizzare immensamente il concetto di pace; divenire consapevoli della portata della devastazione, dei soprusi, dell’impotenza che travolgono e schiacciano i popoli in guerra permette di comprendere il vero significato del termine «diritti umani». E rende evidente quanto tali diritti fondamentali siano calpestati laddove si spara, si salta in aria e si muore ogni giorno.