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Essere Animali: «Ecco dove sono le mense universitarie insostenibili»

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C'è ancora molto lavoro da fare per rendere le mense universitario più sostenibili. Focus sulla Lombardia, con quattro casi positivi, ma tate altre carenze. Lo afferma il report “Mense per il Clima - Report sulle Università in Lombardia”.

Essere Animali: «Ecco dove sono le mense universitarie insostenibili»

C’è ancora molto lavoro da fare per rendere le mense universitario più sostenibili. Focus sulla Lombardia, con quattro casi positivi, ma tate altre carenze. Lo afferma il report “Mense per il Clima – Report sulle Università in Lombardia” diffusopubblicato da Essere Animali, Legambiente Lombardia e Terra!.

Il report analizza i principali capitolati, menù e ordinamenti interni di tredici università lombarde, le più rilevanti per partecipazione. Con oltre 332 mila studenti universitari — un sesto (17,4%) di tutti gli iscritti agli atenei italiani nell’anno accademico 2022/23 — personale docente (30 mila dipendenti circa) e non, «la Lombardia può infatti giocare un ruolo chiave nella transizione del sistema alimentare universitario italiano, un dato importante per comprendere l’impatto positivo (e negativo) che il servizio di ristorazione può avere sulla crisi climatica e la transizione a pratiche più sostenibili e resilienti» spiegano le associazioni. 

«Tuttavia, al di fuori di pochi casi promettenti, il quadro che emerge dallo studio è desolante – proseguono le associazioni – a fronte di alcune esperienze virtuose che dimostrano la praticabilità di menù più vegetali e sostenibili, i due terzi dei capitolati analizzati risultano al contrario obsoleti e poco trasparenti. In molti bandi il criterio economico prevale su qualità del cibo, varietà e sostenibilità dell’offerta alimentare. E anche quando presenti, le informazioni sulla lista degli ingredienti dei piatti sono spesso carenti o parziali, andando a compromettere la possibilità per gli utenti di fare una scelta informata e di orientare così il consumo verso piatti più sostenibili. Infine, i controlli per assicurarsi che le indicazioni vengano correttamente tradotte nei menù risultano in alcuni casi insufficienti».

I quattro casi positivi sono:

  • al Politecnico di Milano, la pressione dei gruppi studenteschi ha portato all’introduzione di opzioni a base vegetale su base quotidiana e all’introduzione dei cosiddetti “meatless day” (giornate senza carne) nel campus Bovisa, dimostrando come gli studenti stessi e loro associazioni possano essere motore di cambiamento concreto; 
  • l’Università di Bergamo, grazie alla collaborazione tra ateneo, Comune, ATS e società civile all’interno del progetto “Menù Green – Amico del clima”, offre da aprile 2025 un pasto completo totalmente vegetale ogni giorno ed evidenzia l’efficacia delle reti multi-attore; 
  • il nuovo capitolato della mensa Fraccaro a Pavia (maggio 2025) traduce le Linee Guida nazionali in requisiti operativi vincolanti. Viene richiesta ad esempio una proposta vegetale quotidiana per ogni portata e vengono forniti dei suggerimenti sulle alternative dei secondi piatti a base vegetale, dimostrando come gli uffici tecnici possano guidare il cambiamento attraverso appalti innovativi; 
  • il capitolato di Milano Bicocca stabilisce che deve essere garantita almeno un’opzione vegana per ogni portata ogni giorno, sia alla tavola calda sia nei bar e nei punti di tavola fredda, e premia la qualità delle materie prime rispetto alla loro economicità.

«Quello che senza alcun dubbio questo studio dimostra è che le mense universitarie possono e devono adottare modelli più sostenibili, sani ed equi, abbandonando un paradigma obsoleto e poco inclusivo», dichiarano Essere Animali, Legambiente Lombardia e Terra!. E aggiungono: «Fare tutto questo non è complicato: gli strumenti normativi esistono, le linee guida sono disponibili, le buone pratiche sono documentate, ma serve la volontà di applicarle sistematicamente e con controlli rigorosi, trasformando le eccezioni virtuose in prassi consolidata e garantendo un’offerta più vegetale e diversificata, adeguatamente informata, e che permetta agli studenti di compiere scelte consapevoli, sostenibili e gratificanti ogni giorno».

Foto: Julia Filirovska su Pexels

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