Arpaterapia: la musica dal vivo con questo strumento si dimostra efficace nelle terapie intensive neonatali, nelle geriatrie e per le cure palliative. Un approccio relativamente nuovo intorno al quale sta crescendo l’interesse.
Una modalità relativamente nuova, che si inserisce nell’ampio ambito più generale della musicoterapia ma che vi si distingue per la capacità di infondere benessere soprattutto in chi soffre di ansia, disagio psico-sociale e spirituale e dolore personale: l’arpaterapia è una tecnica di intervento fondata sulla musica d’arpa dal vivo, «suonata da musicisti specificatamente formati al setting clinico, capaci di adeguare estemporaneamente i parametri musicali alle condizioni dei beneficiari e al contesto» spiega Silvia Maserati, musicista e musicoterapeuta attiva nelle cure palliative, con al suo attivo interventi di musicoterapia e harp therapy in oncologia, in terapia intensiva e nella neuroriabilitazione. Silvia ha fondato Infinitamusica Onlus, ente no profit milanese attivo nella progettazione di interventi fondati sulla musica in ambito sanitario e socio-sanitario, ed è membro della Società Italiana di Cure Palliative.
L’empatia attraverso il suono
«L’arpaterapia è in sostanza una relazione empatica in forma sonoro-musicale, nella quale il musicista si pone al servizio della persona assistita, cercando di comprenderne l’universo sonoro, come le canzoni preferite, i gusti e gli elementi autobiografici, e di abbracciarne lo stato d’animo, restituendo sonorità significative per la persona» spiega Silvia. (…)
La versione completa dell'articolo è riservata agli abbonati
Se sei un abbonato, Accedi con la stessa email e password che hai su www.terranuovalibri.it
Se sei abbonato, ma non registrato allo shop www.terranuovalibri.it, leggi come registrarti ed accedere per leggere i contenuti dell'articolo a te riservati.
Non sei ancora abbonato? Scopri tutti i vantaggi riservati a chi sottoscrive l'abbonamento.
Serve ancora aiuto? Vai alla pagina di supporto.