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I lavori verdi del mese: Maggio

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Nell’orto, nel balcone e nel frutteto a maggio. I consigli di agricoltura naturale di Terra Nuova.

I lavori verdi del mese: Maggio

Gli adulti della dorifora , un coleottero che si riconosce facilmente per le strisce giallo ocra e nere presenti sulle elitre, escono nel mese di maggio dai rifugi nel terreno dove hanno trascorso l’inverno. Si tratta del parassita più pericoloso della patata e della melanzana.
Gli adulti e le larve mangiano le foglie di queste piante provocandone rapidamente la completa defogliazione, a cui segue la morte dell’intera pianta o, nella migliore delle ipotesi, una forte riduzione della produzione.
Nei piccoli orti si interviene raccogliendo adulti e larve e/o allontanando le uova, che vengono deposte sulla pagina inferiore delle foglie e risultano molto evidenti per il loro colore giallo-arancio.
In appezzamenti più grandi è possibile eseguire trattamenti con Bacillus thuringiensis (al momento dell’acquisto porre attenzione e accertarsi che sia quello specifico per la dorifora).
Il Bacillus è tanto più efficace quanto più sono giovani le larve, quindi va applicato subito dopo l’inizio della schiusura delle uova, ripetendo l’intervento a una settimana di distanza.
Per capire quale sia il momento più propizio per l’applicazione, occorre verificare la presenza di uova sulle piante a partire dalla comparsa dei primi adulti e contrassegnare la pianta sulla quale si trovano le prime uova. In questo modo è semplice controllare quando iniziano a sgusciare le larve da quella prima ovatura.

Risparmiare acqua sul balcone

Il sistema di irrigazione più efficiente è quello a goccia : consente di ridurre i consumi di acqua almeno del 30%, spesso molto di più. Richiede basse pressioni di esercizio (1-1,5 bar), cioè richiede poca energia per funzionare, e si adatta facilmente all’automazione. Riesce quindi a soddisfare contemporaneamente esigenze organizzative ed ecologiche.
I vantaggi non si fermano qui: la distribuzione a goccia evita il contatto fra acqua e foglie riducendo il rischio di malattie fungine; mentre la possibilità di bagnare ripetutamente apportando piccoli volumi di acqua mantiene il terriccio costantemente al giusto grado di umidità, evitando stress alle piante. Se non c’è la possibilità di collegarsi alla rete idrica domestica, si possono acquistare kit appositi, dotati di un serbatoio in grado di servire oltre 20 vasi e di garantire l’irrigazione per almeno una settimana. L’impiego dei serbatoi offre ulteriori vantaggi nel risparmio idrico, perché permette di recuperare acqua, ad esempio quella utilizzata per il lavaggio delle verdure oppure quella piovana appositamente raccolta.

Il migliore attacco è la difesa: le piante da frutta

Giocare in difesa può permettere di evitare i danni di molti parassiti. Contro gli insetti carpofagi, cioè quelli che mangiano i frutti (per esempio il classico baco della mela) si possono utilizzare sistemi di protezione attiva dei frutti, che si stanno mostrando molto efficaci anche nella frutticoltura professionale.
Coprendo la chioma delle piante con reti anti-insetto o antigrandine si impedisce agli adulti di deporre le uova sui (o nei) frutti evitando i danni causati dalle larve. L’effetto estetico non è dei migliori, ma questo sistema permette di evitare i trattamenti, anche quelli con prodotti ammessi in agricoltura biologica. Un’alternativa è la protezione dei frutti (mele, pere, pesche) con sacchetti di carta fissati con un filo.
Il tempo impiegato al momento dell’installazione delle protezioni si recupera in tutto o in parte in seguito, perché si evitano molti trattamenti. Il sistema si può applicare su ciliegio, melo, pero, pesco e albicocco.
Articolo tratto dal Mensile Terra Nuova Maggio 2014. Leggi il sommario completo qui…

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