Progettazione evolutiva: dare anima a un luogo

Il metodo innovativo della progettazione evolutiva adotta un approccio progettuale profondo che crea una connessione consapevole tra un ambiente, interno o esterno che sia, e chi lo abita, perché si senta in sintonia con ciò che lo circonda.

Avete mai avuto la sensazione di sentirvi bene in un luogo, a vostro agio, accolti, in sintonia con ciò che vi circonda? E, al contrario, vi è capitato in altri luoghi di sentirvi a disagio, quasi disturbati da quanto avete intorno? Molto può dipendere da come gli spazi, gli oggetti, i colori, gli arredi e le strutture sono state progettate, da quale idea sono nate e a quali esigenze intendono, o meno, dare risposte. Da qualche anno gli esperti di architettura e progettazione di interni ed esterni hanno iniziato a interrogarsi su tutto questo ed è nato così il filone di quella che è stata chiamata, appunto, Progettazione Evolutiva^®, divenuto nel tempo un marchio registrato.  

«Quello della Progettazione Evolutiva è un metodo che ha preso forma con l’obiettivo di dare una risposta esaustiva e concreta proprio alla domanda: perché in alcuni luoghi ci sentiamo bene e in altri no? E per capire da cosa dipende la capacità di un luogo di farci percepire armonia e di creare benessere» spiega l’architetto pisano Daniele Cecchi, uno dei trentadue (tra Italia ed estero) tecnici abilitati all’applicazione di questa metodologia, chiamati T-Builders.  

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