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Bruciamo 4700 miliardi di dollari all’anno

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Ecco il costo della nostra impronta sul pianeta in termini economici. Non solo le emissioni di gas serra, ma pesano molto anche l’utilizzo delle risorse come acqua e territorio, l’agricoltura e gli allevamenti. L’elenco delle attività più dispendiose a livello globale
L’inquinamento non ce lo possiamo più permettere. Costa troppo. Il rapporto Natural Capital at Risk – The Top 100 Externalities of Business, presentato dalla Teeb for Business Coalition e da Trucost durante il summit Business for the Environment a New Delhi, analizza le 100 principali esternalità ambientali negative globali, sintetizzando un risultato impressionante. La stima è che tali esternalità «Stanno costando all’economia mondiale circa 4.700 miliardi dollari all’anno in termini di costi economici che vanno delle emissioni di gas serra, alla perdita di risorse naturali, alla perdita di servizi basati sulla natura come lo stoccaggio del carbonio da parte delle foreste, i cambiamenti climatici e dei costi sanitari connessi all’inquinamento dell’aria».
Il rapporto identifica il rischio finanziario delle esternalità ambientali, ad esempio i danni da cambiamento climatico, l’inquinamento, la conversione dei terreni e l’esaurimento delle risorse naturali, in tutti i settori del business a livello regionale e spiega che «Questo dimostra che i settori d’attività ad alto impatto rappresentano una perdita economica in cui i costi dei danni ambientali, come l’uso delle risorse naturali e dei costi di inquinamento sono contabilizzati.
La maggior parte dei costi provengono dalle emissioni di gas serra (38%), seguite dall’utilizzo dell’acqua (25%), dall’utilizzo del territorio (24%), dall’inquinamento dell’aria (7%), dall’inquinamento di suolo ed acque (5%) e dai rifiuti (1%).
I  settori di maggiore impatto per regione includono globalmente: la combustione del carbone in Asia orientale e in Nord America, rispettivamente al primo e terzo posto, stimate in 453 miliardi di dollari all’anno nell’Asia Orientale e 317 miliardi di dollari in Nord America. Gli impatti consistono nelle emissioni di gas serra, nonché nei costi sanitari e altri danni dovuti all’inquinamento atmosferico. In entrambi i casi, questi costi sociali superato il valore della produzione del settore.
Gli altri settori a più alto impatto sono l’agricoltura, nelle aree di scarsità d’acqua e dove il livello produttivo e quindi l’uso del territorio è elevato. L’allevamento del bestiame in Sud America, al secondo posto con circa 354 miliardi dollari.
La produzione di frumento e nell’Asia meridionale che si piazzano rispettivamente al quarto e quinto posto. Le industrie che producono ferro, acciaio e ferroleghe sono al sesto posto con 225 miliardi. La produzione di cemento a livello mondiale rappresenta il 6% delle emissioni di CO2 e l’Asia orientale produce circa il 55% di cemento del mondo, quindi non è sorprendente che si piazzi settima.

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