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I detenuti al lavoro nei parchi

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Secondo l'accordo tra i dicasteri di Giustizia e Ambiente i detenuti potranno essere integrati all'interno dei Parchi per attività lavorative di rieducazione e reinserimento sociale. L'ambiente è il valore aggiunto...
Lavori socialmente utili. E utili anche all’ambiente. Secondo un accordo tra il Ministro della Giustizia e quello dell’Ambiente i detenuti potranno essere impiegati all’interno dei parchi nazionali come attività di rieducazione e di reinserimento sociale. Il primo parco in lizza sembra essere quello delle Cinque Terre. Non esiste un protocollo univoco, il tipo di impiego e le modalità del progetto saranno definite con accordi operativi tra i singoli parchi e l’amministrazione penitenziaria. “All’interno dei parchi” ha commentato il Ministro della Giustizia Orlando “i detenuti potranno anche acquisire una specificità con i cosiddetti green jobs. Si potrà in futuro fare anche un ragionamento per occupare i detenuti nella manutenzione del suolo. I lavori di pubblica utilità vanno nella direzione che vorrei si prendesse non solo per le emergenze ma in chiave strutturale. Iniziative come queste possono essere un prototipo.
“Tra gli altri fini dell’inclusione sociale ci può essere anche la tutela della natura” ha ribadito il Ministro dell’Ambiente Galletti “e i parchi sono una leva straordinaria. Inoltre credo che ci sia anche un’utilità vera per il mantenimento dell’ambiente e che questa ‘accoppiata’ anomala ma vincente possa essere l’inizio di un proficuo lavoro anche in altri settori”.

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