Il terreno edificabile torna agricolo: la rivoluzione di Rivalta
homepage h2
Non si tratta per ora di grandi quantità, sottolinea l’assessore all’urbanistica Guido Montanari, ma costituisce un segnale indicativo che l’Amministrazione può cogliere per avviare la revisione di un Piano regolatore che, pur approvato recentemente, prevede nuove edificazioni per circa 300.000 metri quadri e l’insediamento di più di 7.000 abitanti. Previsioni assolutamente non giustificate né dell’andamento dell’economia, né dalla situazione demografica del Comune.
Certamente questo percorso porta ad una riduzione dei già scarsi introiti per l’Amministrazione comunale i cui bilanci sono soffocati dai tagli dei trasferimenti del governo centrale e dal “patto di stabilità”, tuttavia un’oculata gestione dei servizi improntata al risparmio energetico e alla rideterminazione delle quote delle tariffe in proporzione al reddito, permette di riequilibrare i sacrifici richiesti alla popolazione nell’immediato. Nel futuro va tenuto presente che le nuove edificazioni su terreni vergini e sparse sul territorio, come previste dal Piano, implicano un aumento esponenziale dei costi di impianto e di gestione dei servizi (fognature, strade, trasporti, illuminazione, ecc.) che invece possono esser eliminati e destinati ad opere più utili per la collettività come il riuso di edifici pubblici abbandonati, la riqualificazione del centro storico o l’incentivo alla riprese della attività agricole.
Su questa strada è impegnata l’Amministrazione di Rivalta, ma tutto sarebbe più facile se i segnali positivi che vengono dai contesti locali venissero ripresi e sostenuti da provvedimenti nazionali del nuovo governo centrale.