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Liberiamo i pacifisti di Greenpeace!

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C’è anche un Italiano tra gli attivisti di Greenpeace fermati in Russia con l’accusa di pirateria. Una petizione online per liberare gli ostaggi, colpevoli di pacifismo che rischiano 15 anni di carcere
C’è anche un attivista italiano, Cristian D’Alessandro, tra gli attivisti incriminati per ‘pirateria’ dalla giustizia russa che sta confermando le accuse per tutti i trenta membri dell’equipaggio dell’Arctic Sunrise. La rompighiaccio di Greenpeace era partita per il mare Artico e aveva organizzato un’azione dimostrativa per fermare una piattaforma petrolifera di Gazprom.Ricostruiamo la storia, insieme a Greenpeace.
La mattina del 18 settembre due attivisti di Greenpeace venivano arrestati mentre protestano contro le trivellazioni petrolifere sulla Prirazlomnaya, una piattaforma di estrazione della Gazprom nel mare di Pechora, al largo delle coste russe.
Il giorno successivo la Guardia costiera russa abbordava illegalmente la nave Arctic Sunrise di Greenpeace International, in acque internazionali, arrestando altri 28 attivisti. Martedì la nave arriva nel porto di Murmansk.
Giovedì 26/09 ha inizio il processo: immediata arriva la notizia della custodia cautelare di due mesi per 22 attivisti – tra cui l’italiano Cristian d’Alessandro, in attesa di ulteriori indagini. Per gli altri 8 il verdetto viene formalizzato nel corso del weekend.
Il 02 ottobre riceviamo terribili aggiornamenti: la giustizia russa ha formalmente contestato l’accusa di pirateria nei confronti di cinque dei 30 attivisti . Rischiano fino a 15 anni di carcere.
«L’accusa di pirateria è rivolta a uomini e donne il cui unico crimine è quello di avere una coscienza. Questo è assolutamente scandaloso e mina alla base i principi della protesta pacifica. Assurdo qualificare gli attivisti come pirati, vogliono solo intimidirci e farci tacere, ma non desisteremo» afferma Kumi Naidoo, direttore di Greenpeace International.
Chiediamo che tutti gli attivisti trattenuti vengano immediatamente rilasciati e che vengano interrotte le trivellazioni petrolifere nell’Artico. Siamo più di 700mila. Per firmare clicca qui

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