Plastica usa e getta o riutilizzabile? Facciamo chiarezza
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«Piatti, bicchieri e posate in plastica diventati da “usa e getta” a “usa e getta riutilizzabile”: un raggiro della normativa che sta portando a un ritorno della plastica sul mercato a danno dell’ambiente e della biodiversità»: Legambiente lancia una petizione.
«Piatti, bicchieri e posate in plastica diventati da “usa e getta” a “usa e getta riutilizzabile”: un raggiro della normativa che sta portando a un ritorno della plastica sul mercato a danno dell’ambiente e della biodiversità»: Legambiente lancia una petizione.
Se le leggi in vigore puntavano a combattere lo strapotere dell’usa e getta in plastica, l’uso del termine “riutilizzabile” sta di fatto incentivando il loro utilizzo: lo denuncia Legambiente.
«Il concetto di riutilizzabile indicato dalla direttiva SUP (Single Use Plastic) in assenza di indicazioni normative chiare e precise, si sta trasformando in un boomerang – spiega l’associazione – I vecchi prodotti usa e getta in plastica sono rientrati dalla finestra attraverso una semplice modifica del nome del prodotto, che è diventato di fatto da “usa e getta” a un “usa e getta riutilizzabile: un raggiro della normativa che sta portando a un ritorno sul mercato di importanti quantità di plastica».
La direttiva europea 2019/904 (entrata in vigore grazie al Decreto Legislativo n. 196 dell’8 novembre 2021) prevedeva misure per la “riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente”. Tra le azioni contemplate c’era anche il divieto di produzione e immissione sul mercato e l’obbligo di riduzione e marcatura di alcuni oggetti in plastica monouso di uso comune, tra i quali per l’appunto piatti, bicchieri e posate, come spiega Legambiente.
La direttiva prevedeva che questi prodotti potessero essere sostituiti da alternative “riutilizzabili”, ma il termine non è stato chiarito, «e questo vuoto ha determinato un “uso” ampio e spesso ingannevole del concetto di riutilizzabile – spiega Legambiente – In Italia la vendita dei prodotti presentati come riutilizzabili, ma considerati nei fatti usa e getta, è un gran pasticcio normativo che alimenta la produzione di plastica tradizionale. E spesso piatti, bicchieri e posate in plastica, presenti sugli scaffali dei negozi e che si definiscono “riutilizzabili”, dopo essere stati utilizzati la prima volta, vengono poi gettati esattamente come fossero “usa e getta”».
Per uscire da questa “nebbia” informativa che si è creata, Legambiente chiede al Governo italiano di intervenire al più presto.
E ha lanciato una petizione per chiedere al governo di normare con precisione la materia.
QUI il testo della petizione e la possibilità di sottoscriverla
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