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Un albero per ogni neonato

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Per ogni nuovo nato bisogna piantare un albero. La normativa esiste da più di vent’anni ma dal 16 febbraio le disposizioni di legge sono cambiate. Vale anche per i bimbi adottati
La speranza di un mondo più verde con meno cemento ce la portano i bambini. Una legge entrata in vigore il 16 febbraio scorso obbliga i Comuni sopra i 15mila abitanti a piantare un albero per ogni nato registrato all’anagrafe o adottato. La normativa, che punta a incentivare gli spazi verdi urbani, non è certo una novità assoluta, esiste da oltre vent’anni, ed era stata introdotto in Italia con la legge Cossiga-Andreotti n.113 del 29 gennaio 1992.
Per “assicurarne l’effettivo rispetto”, tuttavia, la legge n.10 del 14 gennaio 2013, entrata in vigore il 16 febbraio scorso, introduce modifiche alla precedente disposizione. L’obbligo non si applicherà più a tutti i comuni, ma solo quelli con una popolazione superiore ai 15mila abitanti, e non interesserà solo le nascite, ma anche i bambini adottati. Un altro cambiamento riguarda i tempi: la piantumazione dovrà avvenire entro sei mesi, e non più dodici, dalla nascita o dall’adozione. Nonostante il basso tasso di natalità italiano, la legge dovrebbe riuscire a contrastare, almeno in parte, la perdita di zone verdi nel Paese, che secondo l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) è di otto metri quadrati al secondo.

A vigilare sul rispetto della normativa sarà il Comitato per lo sviluppo del verde pubblico istituito presso il ministero dell’Ambiente, mentre i Comuni dovranno comunicare informazioni sul tipo di albero scelto per ogni bimbo e il luogo in cui è stato piantato, provvedendo anche a un censimento annuale di tutte le piantumazioni. Sempre per tutelare il verde pubblico, la legge che entrerà in vigore domani introduce norme a tutela degli alberi monumentali e ridefinisce la Giornata nazionale dell’albero, celebrata il 21 novembre, che punta a “perseguire, attraverso la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo, l’attuazione del protocollo di Kyoto”, e prevede attività formative in tutte le scuole.

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