Vai al contenuto della pagina

Un milione di disoccupati ha meno di 35 anni

homepage h2

Oltre un milione di disoccupati ha un’età inferiore ai 35 anni. E’ quanto emerge dall’Annuario statistico italiano dell’Istat. Nel 2011, infatti, si contano 1 milione 128 mila persone in cerca di lavoro tra i 15 e i 34 anni
Oltre un milione di disoccupati ha un’età inferiore ai 35 anni. E’ quanto emerge dall’Annuario statistico italiano dell’Istat. Nel 2011, infatti, si contano 1 milione 128 mila persone in cerca di lavoro tra i 15 e i 34 anni. La crisi è profondissima e i dati potrebbero peggiorare. Se non si imbocca in fretta, a livello governativo, un percorso di de-crescita sostenibile, saranno l’austerity e la povertà crescente a schiacciare il paese.
DISOCCUPATI UNDER 30, LAUREATI PEGGIO DI DIPLOMATI- Tra i giovani fino a 29 anni il tasso di disoccupazione dei laureati è più elevato rispetto a quello dei diplomati. Lo rileva l’Annuario dell’Istat. Ciò dipende dal più recente ingresso nel mercato del lavoro di chi prolunga gli studi, ma anche dalle crescenti difficoltà occupazionali dei giovani, pur con titolo di studio elevato.
AL SUD 6 DONNE SU 10 FUORI DAL MERCATO DEL LAVORO- Il tasso d’inattività per la componente femminile è ancora particolarmente elevato, nonostante il calo registrato nel corso del 2011 (48,5% nel 2011 rispetto a 48,9% di un anno prima), specie nel Mezzogiorno, dove poco più di sei donne ogni dieci in età lavorativa non partecipano al mercato del lavoro. E’ quanto emerge dall’Annuario statistico italiano dell’Istat. Per inattivi si intende coloro che né sono occupati né cercano lavoro.
I CONSUMI CULTURALI CALANO- Oltre 40 milioni e 134.000 persone hanno visitato, nel 2011, i 424 luoghi di antichità e arte presenti nel nostro Paese, con un notevole incremento rispetto all’anno precedente (quasi tre milioni in più). E’ quanto si legge nell’annuario statistico dell’Istat. Nel 2012 il 63,8% della popolazione ha fruito di almeno uno spettacolo o intrattenimento fuori casa, una quota inferiore a quella del 2010 (67,1%) e valore più basso degli ultimi sei anni. Il cinema continua a raccogliere il maggior pubblico (il 49,8% della popolazione), seguito da musei e mostre (28%), spettacoli sportivi (25,4%), siti archeologici e monumenti (21,1%), discoteche e balere (20,6%), teatro (20,1%), concerti di musica (19%) e concerti di musica classica (7,8%). Pur in calo, guardare la televisione è un’abitudine consolidata per il 92,4% delle persone di tre anni e più (94% nel 2011). L’ascolto della radio è meno diffuso, interessa il 58,3% della popolazione. Nel 2010 sono stati pubblicati 63.800 libri (rispetto ai 57.558 dell’anno precedente), per una tiratura complessiva di oltre 213 milioni di copie. La produzione editoriale registra una ripresa sia per i titoli (+10,8% in un anno) che per la tiratura (+2,5%). La lettura dei libri è l’unico consumo culturale, a livello nazionale, a non conoscere flessioni nel 2012. Nell’anno in corso legge un quotidiano almeno una volta a settimana il 52,1% delle persone in età scolare, mentre il 46% si dedica alla lettura di libri. I giovani di 11-14 anni sono i lettori più accaniti (60,8%). Si riduce, inoltre, il divario fra Mezzogiorno e resto del Paese per la lettura di libri. Gli utilizzatori del personal computer crescono di anno in anno: nel 2012 sono il 52,3% della popolazione di tre anni e oltre (52,2% nel 2011). Parallelamente, l’uso di Internet continua a mostrare un andamento crescente, coinvolge il 52,5% della popolazione di sei anni e più (51,5% nel 2011).
CALANO ISCRITTI A UNIVERSITA’ MA PURE A SUPERIORI- Ci si iscrive meno, non solo all’università ma pure alle superiori. E’ quanto emerge dall’annuario statistico italiano 2012. Per il terzo anno consecutivo, a scendere sono soprattutto gli iscritti alle secondarie di secondo grado (-24.145 unità). Se il tasso di scolarità si attesta ormai da qualche anno intorno al 100% per elementari e medie, subisce un’ulteriore flessione, dal 92,3% del 2009-2010 al 90%, quello riferito alle superiori. I giovani che ripetono l’anno in questo segmento di istruzione rappresentano il 7% degli iscritti e la selezione è più forte nel passaggio dal primo al secondo anno: la percentuale di respinti sale al 19,1%. In generale l’aumento della scolarizzazione ha prodotto, nel corso degli anni, un costante innalzamento del livello di istruzione della popolazione: la quota di persone con qualifica o diploma di scuola superiore raggiunge il 34,5% (33,9% nel 2009-2010), mentre sale all’11,2% la quota dei laureati. Anche l’università sembra aver perso appeal. Le matricole nell’anno accademico 2010-2011 sono circa 288.000, circa 6.400 in meno rispetto all’anno precedente (-2,2%). Si conferma, quindi, il trend negativo delle immatricolazioni iniziato nel 2004-2005, che ha riportato il numero di nuove iscrizioni a un livello inferiore a quello rilevato alla fine degli anni Novanta. La partecipazione agli studi universitari risulta particolarmente alta in Molise, Abruzzo, Basilicata: in queste regioni più di un residente di 19-25 anni su due è iscritto a un corso accademico. Le donne sono più propense degli uomini a proseguire gli studi – le diplomate che si iscrivono a un corso universitario sono circa 67 su 100, i diplomati quasi 56 – ma anche a portare a termine il percorso accademico. Nel 2011 il 48,8% dei diplomati del 2007 lavora, il 16,2% è in cerca di un’occupazione e il 31,5% è impegnato esclusivamente negli studi universitari. A quattro anni dalla laurea, invece, lavora il 69,4% dei laureati in corsi a ciclo unico, il 69,3% di quelli laureati nei corsi triennali e l’82,1% dei laureati in corsi specialistici biennali.
 Fonte: Ansa

Leggi anche

Per eseguire una ricerca inserire almeno 3 caratteri

Il tuo account

Se sei abbonato/a alla rivista Terra Nuova, effettua il log-in con le credenziali del tuo account su www.terranuovalibri.it per accedere ai tuoi contenuti riservati.

Se vuoi creare un account gratuito o sottoscrivere un abbonamento, vai su www.terranuovalibri.it.
Subito per te offerte e vantaggi esclusivi per il tuo sostegno all'informazione indipendente!