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Un no internazionale all’incenerimento dei rifiuti

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Si è tenuto a Barletta il convegno internazionale organizzato da Zero Waste Italy, dove si sono affrontati i rischi dell’incenerimento dei rifiuti, dai cementifici al decreto Sblocca Italia. Tanti piccoli passi verso una società a rifiuti zero…
Da 8 Paesi del mondo per dire no all’incenerimento dei rifiuti nei cementifici, negli inceneritori e per Rifiuti Zero. I prossimi appuntamenti.
Oltre 200 persone hanno preso parte complessivamente, il week end scorso, nella “due giorni di Barletta”, dove delegati da 8 Paesi del mondo si sono incontrati per dire no all’incenerimento dei rifiuti nei cementifici, negli inceneritori e per Rifiuti Zero. Attivisti, esperti, amministratori e soprattutto molti cittadini hanno partecipato ad un evento memorabile per la città de “La disfida di Barletta”. Relatori come Paul Connett, Rossano Ercolini, Enzo Favoino, Mariel Vilella ed Agostino di Ciaula ed altri provenienti da tutta Italia hanno preso parte ad un evento che ha anche voluto richiamare la insostenibilità dentro la città di un cementificio che brucia rifiuti.
Proprio i cementifici, in particolare, sono stati definiti da Paul Connett, professore emerito della St. Lawrence University di New York come una “toilette a bassa tecnologia” che brucia rifiuti con dispositivi di depurazione dei fumi molto approssimativi e che inglobando le ceneri nel “clinker” crea i presupposti (una volta che gli edifici costruiti con questo cemento vengono poi demoliti) per una diffusione nell’ambiente di diossine e di metalli pesanti.
Inoltre è stata “smontata” la “balla” che sostituendo i combustibili fossili come il petrolio nelle caldaie dei cementifici con i rifiuti (CSS, combustibile solidi secondario) vi sarebbe un “miglioramento ambientale”. Al contrario in questo modo i fumi in uscita dai camini dei cementifici contengono diossine e soprattutto metalli (mercurio) che il petrolio provoca in quantità più basse. Se consideriamo poi che i cementifici “godono” di standard emissivi molto più permissivi per gas acidi (come i gas NOx ed altri) e che producono quantità maggiori di fumi se comparate con gli stessi nocivi impianti di incenerimento “dedicati” il quadro che si ricava da questi impianti è disastroso per salute ed ambiente.
Le delegazioni italiane di Zero Waste, presenti dal Veneto (Monselice), dall’Umbria (Gubbio), dalla Puglia (Barletta e Galatina), dalla Sicilia (Trapani), dal Lazio (Roma) hanno condiviso le loro battaglie con le delegazioni internazionali provenienti da Paesi quali Spagna, Inghilterra, Slovenia, dalla Serbia, dalla Bulgaria, Giappone e USA, hanno deciso di elaborare un manifesto contro tutte le forme di incenerimento e di “coincenerimento” e di riconvocarsi in Catalogna nel prossimo marzo. Le realtà italiane, invece, proprio in vista dell’incontro catalano s’incontreranno un mese prima a Monselice (PD).
Non sono mancate proposte ricche di progettualità provenienti da molte parti d’Italia, da Capannori in particolare, impegnate in un esaltante percorso di successo nell’azzeramento dei rifiuti che ha portato proprio a Capannori a promuovere addirittura un’azienda come Funghi espresso a produrre funghi dai fondi del caffè ricevendo il primo premio dalla Regione Toscana (su 180 imprese) che dimostrano come i “10 passi verso Rifiuti Zero” possano non solo evitare rischi ambientale e sanitari (al contrario di discariche ed inceneritori) ma promuovere nuova occupazione ed impresa locale.
Per questo è stato stigmatizzato dall’incontro internazionale il ricorso da parte del governo Renzi al decreto “Sblocca Italia” che in particolare con l’art.35 vuole rilanciare le sorti traballanti della lobby dell’incenerimento. Nei fatti questo articolo che contraddice in modo lampante e grottesco gli indirizzi europei rivolti a promuovere la riduzione dei rifiuti, il riuso ed il recupero di materia non passerà! Proprio su questo fronte si preparano altre iniziative di Zero Waste Italy in collaborazione con i gruppi locali regionali volte a promuovere al massimo la strategia di Rifiuti Zero.
Durante questa settimana ci saranno anche, coinvolgendo temi più ampi (quali quelli della crisi ambientale planetaria e della tutela del cibo) iniziative a Milano, Lecco, Vercelli e soprattutto Parma dove il 14 novembre il Comune e associazioni locali con la collaborazione di  Zero Waste Italy si confronteranno in un incontro di grande spessore intitolato “No warning” dove parteciperanno Erik Assadourian del prestigioso “Worldwatch Institute” (che ha accolto l’invito di Zero Waste Italy), Paul Connett, il sindaco Pizzarotti, l’assessore Gabriele Folli e Rossano Ercolini.

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