La voce della madre aiuta i prematuri nel linguaggio
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Ascoltare la voce della madre può aiutare i neonati prematuri a sviluppare migliori percorsi cerebrali del linguaggio: lo studio su Frontiers in Human Neuroscience.
Durante lo studio, pubblicato online su Frontiers in Human Neuroscience, neonati prematuri ricoverati in ospedale hanno ascoltato regolarmente la registrazione delle voci delle loro madri che leggevano loro qualcosa. Le risonanze magnetiche cerebrali di questi neonati hanno mostrato che le loro connessioni cerebrali legate al linguaggio sono risultate più mature rispetto a quelle dei prematuri di un gruppo di controllo che non ascoltava le registrazioni.
I neonati prematuri spesso trascorrono settimane o mesi in ospedale, e durante il ricovero hanno molte meno possibilità di ascoltare la voce della madre rispetto ai bimbi che nascono a termine. Quindi i ricercatori hanno registrato le voci delle madri e le hanno fatte ascoltare ai bambini 2 ore e 40 minuti al giorno. «I neonati sono stati esposti a questo intervento per un periodo di tempo relativamente breve» ha affermato la coautrice dello studio Melissa Scala, docente di clinica pediatrica e neonatologa presso il Lucile Packard Children’s Hospital di Stanford. «Ciò nonostante, abbiamo osservato differenze notevoli nei loro tratti linguistici».
L’udito fetale inizia a svilupparsi poco dopo la metà della gravidanza, intorno alla 24a settimana di quello che normalmente è un periodo di gestazione di 40 settimane. Con la crescita del feto, l’utero si espande e la parete uterina si assottiglia. Nella fase avanzata della gravidanza, il feto viene raggiunto da più suoni, compresa lea voce della madre, che riconoscono già alla nascita. I 46 bambini coinvolti sono nati con oltre otto settimane di anticipo e hanno potuto partecipare allo studio quando sono stati ritenuti clinicamente stabili, dopo avere superato il periodo di terapia intensiva neonatale. Non presentavano anomalie congenite e non avevano avuto gravi complicazioni dovute al parto pretermine.
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