L’importanza del gas nella produzione della carta riciclata.
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Nel nostro Paese ogni giorno vengono trasformate 10mila tonnellate di carta riciclata, ma il costo dell’energia potrebbe rendere più conveniente quella nuova. Quanti, pensando al caro-energia di cui si parla giustamente così tanto nelle ultime settimane, si focalizzano sul settore della carta?
Forse non tutti sanno quanto la crisi del gas stia impattando sulle cartiere, che svolgono un lavoro importantissimo per il ciclo dello smaltimento dei rifiuti e per il comparto del packaging. Gli effetti di uno stop del settore significherebbe un blocco di tutta la filiera: occupazione, industria, riciclo, e ci sarebbe una ricaduta terribile sul sistema della raccolta nazionale. Uno scenario che non possiamo assolutamente permetterci perché vorrebbe dire «fare un passo indietro in un settore in cui l’Italia è molto avanti e virtuosa».
In Italia esistono solo cartiere che producono materiali da carta riciclata e la quantità di carta che ogni giorno viene riciclata è circa diecimila tonnellate. Con costi così alti i prezzi della carta riciclata sono più che raddoppiati e sul mercato non reggono la concorrenza delle carte di fibra vergine importate da paesi dove i costi energetici sono meno impattanti (Paesi Scandinavi, nell’Est Europa o in Africa) . Le cartiere che producono carta da fibra vergine in Italia si contano sulle dita di una mano e se non si trova in fretta un accordo a livello europeo per mettere un tetto al prezzo del gas, noi come sistema Italia saremo totalmente tagliati fuori dal mercato e questo sarebbe un danno per tutta la filiera e per la sostenibilità in generale, dato che sappiamo quanto sia importante l’utilizzo dei materiali riciclati nella produzione di nuova carta.
