Attualità
Ubi: in aiuto a un’ecologia a tutto tondo
Sono oltre 1300 i progetti in difesa dell’ambiente, per la giustizia sociale, l’accoglienza e la salute globale realizzati dal 2017 a oggi anche grazie al sostegno dell’Unione Buddhista Italiana.
Sono oltre 1300 i progetti in difesa dell’ambiente, per la giustizia sociale, l’accoglienza e la salute globale realizzati dal 2017 a oggi anche grazie al sostegno dell’Unione Buddhista Italiana.
Il movimento Fridays For Future Italia scende in piazza oggi, venerdì 11 ottobre, nelle piazze d’Italia in occasione dello sciopero per il clima. «Guerre, aumento del carovita, aumento delle temperature medie e degli eventi climatici estremi: c'è chi pensa che sia troppo tardi. Ma possiamo ancora cambiare la rotta».
L’editore scientifico Springer Nature ha ritirato l’articolo, pubblicato su The European Physical Journal Plus, con cui quattro fisici italiani affermavano di non aver trovato prove di una crisi climatica: lo si legge sul giornale britannico The Guardian.
Greenpeace e ReCommon avevano diffuso una nota menzionando una causa di risarcimento danni per diffamazione intentata da ENI dopo l'atto di citazione delle due associazioni per una causa civile per chiedere l’accertamento dei danni derivanti dai cambiamenti climatici. ENI ha ribadito, come spiegano le associazioni, che si tratta di una mediazione obbligatoria con richiesta di risarcimento. (aggiornato il 31 luglio)
I mari italiani registrano fino a 2°C in più: anche il Mediterraneo soffre gli impatti della crisi climatica. Lo afferma Greenpeace citando il terzo rapporto del progetto Mare Caldo che conferma un aumento generalizzato delle temperature con conseguenze evidenti sulla flora e la fauna del Mediterraneo e un’intensificazione degli eventi climatici estremi.
«È sos ambiente e clima. Da inizio 2023 trend in crescita degli eventi climatici estremi. In Italia nei primi cinque mesi del 2023 + 135% degli eventi climatici estremi rispetto a quelli del 2022. Registrati da inizio anno 122 fenomeni meteorologici che hanno causato danni»: lo afferma Legambiente.
«Dal primo maggio anche Germania e Ungheria, seguendo l’esempio di altri Paesi europei, hanno introdotto il “biglietto climatico”, un titolo di viaggio abasso costo per il trasporto pubblico cittadino, gli autobus e i treni regionali su tutto il territorio nazionale»: lo afferma Greenpeace che si chiede quando in Italia si andrà in questa direzione.
Greenpeace e ReCommon, insieme a dodici cittadini, molti provenienti da aree già colpite dagli impatti dei cambiamenti climatici, hanno deciso di portare Eni in tribunale affinché «riveda la la propria strategia industriale per ridurre le emissioni derivanti dalle sue attività di almeno il 45% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2020», spiega l'associazione.
«Un'azione urgente per il clima può garantire un futuro vivibile per tutti»: lo afferma l’IPCC nel suo ultimo rapporto sul clima. E aggiunge che le opzioni per ridurre le emissioni di gas serra ci sono, basta fare in fretta.
Utama è un docufilm diretto da un giovane e promettente regista boliviano, Loayza-Grisi, ed è ambientato in uno dei territori più esposti e vulnerabili ai cambiamenti climatici.
Fino al 18 Novembre Sharm-el-sheik ospita la ventisettesima conferenza annuale sul clima delle Nazioni Unite, la Cop27. L'associazione Navdanya International, guidata da Vandava Shiva, sottolinea alcuni elementi fondamentali dai quali non si può prescindere per mettere in atto da subito un cambiamento deciso nelle politiche sul clima.
In Italia, ad oggi, sono più di 120 le infrastrutture a fonti fossili in valutazione presso il Ministero della Transizione Ecologica tra centrali a gas fossile, metanodotti, depositi, autorizzazioni per nuove trivellazioni e rigassificatori: lo sottolinea Legambiente, che lancia la mappa dal titolo “L’Italia fossile”.
«La nostra è una civiltà del rischio, di chi vive sempre al limite delle proprie risorse. Con l’espansione del modello di produzione capitalistico globale sono caduti gli argini e i deliri di potenza dei paesi economicamente più forti si trovano davanti ben poca resistenza»: da "Blackout" di Gabriele Bindi.
Ieri, 21 giugno, si è tenuta nelle aule del Tribunale Civile di Roma la seconda udienza dell'azione legale climatica intentata da 203 soggetti contro lo Stato Italiano per inazione climatica nell'ambito della Campagna denominata Giudizio Universale. I ricorrenti giudicano inadeguate le misure adottate dallo Stato per contrastare l'emergenza climatica.
I promotori della Campagna Giudizio Universale hanno annunciato che il 21 giugno si terrà «la seconda udienza dell’azione legale intentata da 203 ricorrenti contro lo Stato italiano per inazione climatica. La causa è stata depositata esattamente un anno fa, nel giugno del 2021».
I cambiamenti climatici indotti dall'uomo stanno causando pericolosi e diffusi sconvolgimenti nella natura e colpiscono la vita di miliardi di persone in tutto il mondo, nonostante gli sforzi per ridurre i rischi. Le persone e gli ecosistemi con minori possibilità di farvi fronte sono quelli maggiormente colpiti. A dirlo sono gli scienziati del Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC) nel loro ultimo rapporto
Un gruppo di organizzazioni ecologiste, movimenti e gruppi ambientalisti, supportati dai Verdi/ALE e da Europa Verde, ha presentato al Punto di Contatto Nazionale dell’OCSE, Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, un’istanza con cui denuncia l’inadeguatezza del piano industriale della oil company italiana ENI rispetto al quadro di impegni internazionali volti al contrasto dell’emergenza climatica.
Greenpeace Italia ha protestato al festival di Sanremo, poco prima dell'inizio della terza serata, contro la sponsorizzazione che Eni ha garantito alla kermesse musicale. Sono intervenute le forze dell'ordine e l'associazione ambientalista ha rilasciato dichiarazioni definendo "sproporzionato" tale intervento.
Nella progettazione di un giardino commestibile dobbiamo tener contro delle condizioni atmosferiche e del microclima della zona in cui intendiamo insediarlo.
Intervista all’attivista Satish Kumar, che si sofferma sull’importanza dell’informazione, della formazione e dell’attivismo ecologista: «Dobbiamo costruire una cultura della rigenerazione». A partire da un’informazione non superficiale, che vada in profondità.