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Un primo stop alla plastica
Con la direttiva 2019/904, dallo scorso 3 luglio gli Stati membri dell'Ue devono garantire che non siano più immessi sul mercato comunitario alcuni prodotti in plastica monouso.
Con la direttiva 2019/904, dallo scorso 3 luglio gli Stati membri dell'Ue devono garantire che non siano più immessi sul mercato comunitario alcuni prodotti in plastica monouso.
Dati preoccupanti dalla mappa delle concentrazioni di biossido di azoto a Roma e Milano realizzata con i dati raccolti durante la terza edizione (2020) della campagna di scienza partecipata “No2 Nograzie”, promossa dall'associazione Cittadini per l'Aria.
Le emissioni di anidride carbonica aumenteranno nel 2021 ad un livello record, il secondo più alto della storia dopo quello di 10 anni fa seguito alla crisi finanziaria. E' quanto pronostica l'Aie, l'Agenzia internazionale dell'energia, nel suo Global Energy Review.
Per il 2020, l’Ispra stima una consistente riduzione delle emissioni di gas serra a livello nazionale, soprattutto a causa delle restrizioni dovute all'emergenza da COVID-19.
Secondo i dati della campagna Clean Cities di Legambiente, Italia lontana dagli obiettivi al 2030. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza ancora non punta a sufficienza su ciclabili, Tpl e mobilità sostenibile per invertire la situazione.
I pannolini per bambini contengono una grossa quantità di materiali inquinanti, potenzialmente pericolosi anche per la salute dei piccoli. L'Anses ha presentato una proposta per rafforzare i controlli.
L'industria automobilistica punta tutto sulla mobilità elettrica, che dovrebbe avere un basso impatto ambientale. Ma è davvero così?
Le mappe georeferenziate sono un vero e proprio sistema antinquinamento a disposizione dei cittadini.
Negli abiti che indossiamo sono presenti sostanze tossiche. Tra quelle più dannose, gli ftalati, presenti in vestiti, scarpe e accessori in finta pelle e gomma pvc.
«La tecnica di geoingegneria solare, mediante l’iniezione nella bassa stratosfera di ossidi di alluminio sottoforma di aerosol, rappresenta una grave minaccia alla salute mentale dei bambini»: è la denuncia di Isde-Associazione Medici per l'Ambiente attraverso le parole del dottor Giovanni Ghirga che ha partecipato con un intervento sul tema all'"Excellence in Pediatrics Conference".
L'inquinamento atmosferico atmosferico ha ucciso 476mila neonati nel 2019, soprattutto in India e nell'Africa subsahariana. Lo indica il nuovo studio State of Global Air 2020 . E secondo gli autori dello studio, ci sono prove crescenti per collegare l'esposizione delle madri all'inquinamento atmosferico durante la gravidanza con l'aumento del rischio che i bambini nascano sottopeso o prematuri.
I pesticidi che finiscono nell'acqua sono associabili a numerose patologie. Lo studio del professor Giuseppe Scapigliati, dell'Università della Tuscia.
La maggior parte degli Stati membri dell'UE non sta agendo a sufficienza per ridurre l'inquinamento atmosferico e i relativi impatti sulla salute entro il termine indicato dalla Commissione europea, ovvero il 2030. Lo rileva la stessa Commissione Europea che ha valutato le misure per il controllo delle emissioni.
Disinfettare e sterilizzare la casa per non lasciare spazio a virus e batteri. Siamo sicuri che faccia bene?
Uno studio dell'Università di Bologna ha messo in evidenza un legame tra inquinamento da particolato atmosferico e velocità di incremento dei casi di contagio.
Alcuni consigli su come riutilizzare in maniera utile e creativa i dispositivi che non usiamo più e che abbiamo sostituito.
Riempirci la vita di gadget elettronici inquina il nostro cervello e purtroppo anche la Terra. Cosa possiamo fare di realmente concreto per usare efficientemente la tecnologia digitale e ridurre il suo impatto ambientale?
Una stima di 4,5 milioni di morti premature ogni anno e 2.900 miliardi di dollari, equivalenti al 3,3 per cento del PIL mondiale, ovvero 8 miliardi di dollari al giorno. È il costo che si ritiene il Pianeta sostenga annualmente a causa dell’inquinamento atmosferico derivante dalla combustione di combustibili fossili, ovvero carbone, petrolio e gas. Il rapporto di Greenpeace.
Secondo le statistiche, la più grande discarica mondiale di piccoli dispositivi elettronici è costituita dai nostri cassetti. Come evitare questo spreco?
Nel 2019 sono stati 26 i centri urbani fuorilegge sia per polveri sottili (PM10) sia per l’ozono (O3). Prima Torino con 147 giornate fuorilegge (86 per il PM10 e 61 per l’ozono), seguita da Lodi e Pavia: il rapporto di Legambiente. E a gennaio 2020, Frosinone, Milano, Padova, Torino e Treviso sono le città che hanno già registrato 18 sforamenti per il di PM10.