Il 12 ottobre torna la Marcia Perugia-Assisi
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Domenica 12 ottobre torna la Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fraternità. «In un mondo devastato dall’individualismo, dall’egoismo e dall’indifferenza che uccide e lascia uccidere, noi vogliamo reagire con un nuovo sogno di fraternità e amicizia sociale» spiegano i promotori.
Domenica 12 ottobre torna la Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fraternità. «In un mondo devastato dall’individualismo, dall’egoismo e dall’indifferenza che uccide e lascia uccidere, mentre lo scontro di interessi alimenta spietate guerre di ogni genere, mentre guerre sanguinose si accaniscono ferocemente contro bambini, donne, malati e anziani, in un mondo intriso di violenza, pieno di muri e confini, mentre si accelera un’incontrollata corsa al riarmo, di fronte ai segni sempre più marcati della “terza guerra mondiale”, noi vogliamo reagire con un nuovo sogno di fraternità e amicizia sociale » spiegano i promotori.
«In un pianeta in fiamme, in un mondo in guerra, noi vogliamo spingerci in una direzione e in un mondo diverso – affermano – Al mondo dell’inevitabile, della guerra inevitabile, della corsa al riarmo inevitabile, dello scontro inevitabile, della competizione inevitabile, delle disuguaglianze inevitabili, dello sfruttamento inevitabile noi rispondiamo con la fraternità e l’amicizia sociale. La fraternità è l’alternativa alla guerra: l’altro orizzonte possibile. Noi lo vogliamo immaginare, sognare, desiderare e costruire. Facciamolo assieme!».
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LETTURE UTILI
ATLANTE DELLE GUERRE E DEI CONFLITTI DEL MONDO – XIII EDIZIONE
La XIII edizione dell’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo rivela quali sono le vere cause delle tante (troppe) guerre in corso ed è intitolato Il pianeta gioca a risiko. Nel volume approfondimenti e riflessioni sulle origini dei maggiori conflitti in corso, sugli attori in gioco e sulla corsa al riarmo, che non riguarda solo i paesi in guerra ma coinvolge la maggioranza degli Stati.

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Sono oltre 30 le guerre in corso sul Pianeta. Gli Stati si affidano alle armi per trovare soluzioni, mentre sarebbe urgente investire sull’emergenza climatica, sui diritti umani, sulla democrazia. Crocco e Giordana invitano a guardare il Mondo con occhi differenti, abbandonando le logiche armate della geopolitica a favore di una “geografia dei diritti umani”, che ponga al centro delle relazioni tra Stati la cooperazione e il rispetto dei diritti. Non si tratta di un approccio teorico o ideale, è semplicemente realistico, forse l’unico che può fermare questa pericolosa corsa alle armi.

