Enti e associazioni: «Rimuovere sanzioni per Francesca Albanese»
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Diversi enti e associazioni hanno inviato una lettera al Governo italiano per chiedere che si faccia promotore verso gli Stati Uniti e in sede europea della rimozione del nome di Francesca Albanese dalle liste sanzionatorie Usa.
Diversi enti e associazioni hanno inviato una lettera al Governo italiano per chiedere che si faccia promotore verso gli Stati Uniti e in sede europea della rimozione del nome di Francesca Albanese dalle liste sanzionatorie USA. Tra i firmatari anche Banca Etica, Aiab, Altromercato, Amnesty International, Arci, CNCA, Consorzio CGM, Emmaus Italia, Gruppo Abele, Legambiente, Libera, MAG2 Finance e Oxfam. La lettera chiede al Governo anche di «sostenere in sede europea l’applicazione di strumenti di protezione, capaci di salvaguardare cittadini e operatori finanziari dell’Unione da misure extraterritoriali arbitrarie adottate da Paesi terzi, quando non vi siano provvedimenti dell’UE o delle Nazioni Unite».
«La relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati, insieme ai giudici della Corte Penale Internazionale tra cui il cittadino francese Nicolas Gouillou, la scorsa estate è stata arbitrariamente inserita dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti nella lista OFAC (Specially Designated Nationals and Blocked Persons List) – scrive Banca Etica – Questa misura, adottata senza alcun accertamento giudiziario né possibilità di ricorso, ha già generato conseguenze gravissime: Francesca Albanese si trova privata dell’accesso ai propri beni, impossibilitata a ricevere compensi per il lavoro svolto e a utilizzare servizi bancari di base».
«Riteniamo inaccettabile che una cittadina italiana ed europea, nel pieno esercizio di un mandato conferito dalle Nazioni Unite, sia di fatto privata di diritti economici e finanziari fondamentali in assenza di decisioni assunte da istituzioni democratiche. È evidente come un tale precedente indebolisca la capacità dell’Europa di proteggere i propri cittadini» spiega Aldo Soldi, presidente di Banca Etica.
Foto: Rafael Medeiros su Wikimedia Commons
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