Come sconfiggere la mosca dell’olivo
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La mosca dell’olivo sverna come pupa nel terreno. Si può intervenire appena si è verificata la presenza dei danni sui frutti oppure quando iniziano le catture nelle trappole per il monitoraggio. Ecco come.
La mosca dell’olivo sverna come pupa nel terreno. Si può intervenire appena si è verificata la presenza dei danni sui frutti oppure quando iniziano le catture nelle trappole per il monitoraggio. Ecco come.
Come intervenire
La cattura massale si esegue in modo preventivo e può essere effettuata con diversi tipi di trappole. Le trappole richiamano e catturano solo gli adulti (le larve vivono esclusivamente protette dentro le olive) e possono essere attivate:
• con il colore giallo;
• con esche alimentari (proteine idrolizzate e/o sostanze ammoniacali);
• con richiami sessuali, tramite feromoni che attraggono solo i maschi.
Esistono trappole che abbinano i tre tipi di richiamo.
Nel sistema Attract&Kill le trappole non catturano solamente, ma, essendo impregnate di un insetticida, uccidono rapidamente gli insetti che vengono a contatto con la trappola stessa. In commercio si trovano trappole a imbuto (tap- trap), che sono tappi gialli, da avvitare sulle normali bottiglie di plastica, nelle quali va versato l’attrattivo alimentare. La conformazione del tappo permette l’entrata delle mosche, ma impedisce la loro uscita. Tutte le trappole hanno bisogno di manutenzione (pulizia, cambio di esca alimentare o dei feromoni ecc.).
Se i controlli effettuati sulle olive, a partire dalla fase di ingrossamento frutti, denotano un attacco in cui viene superata la soglia di intervento, si tratta la pianta con caolino alla dose di 2-5 kg/hl (20-50 g/l). Per essere efficace il caolino deve “imbiancare” la vegetazione, in modo da rendere difficili le ovideposizioni. I trattamenti vanno ripetuti quando viene dilavato lo strato bianco che si forma sulla vegetazione, quindi nelle stagioni piovose l’efficacia di questo intervento diminuisce sensibilmente. In alternativa al caolino si può utilizzare la zeolite, che permane sulle piante più a lungo in caso di piogge e non causa l’imbrattamento della vegetazione.
Un altro sistema di intervento diretto prevede l’impiego di un insetticida a base di spinosad miscelato a un attrattivo alimentare. La distribuzione avviene impiegando piccoli quantitativi di acqua (e di prodotto) e trattando solo su una parte della chioma e delle piante, secondo degli schemi predefiniti indicati in etichetta. Questi interventi vanno ripetuti ogni 7-12 giorni fino alla raccolta.
Eventuali trattamenti con composti rameici, effettuati per il controllo di patogeni fungini e batterici contribuiscono a:
• inibire la schiusa delle uova o rallentare la loro maturazione;
• ridurre le ovideposizioni;
• causare una certa mortalità negli stadi larvali più giovani.
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