La pellagra è una malattia legata alla carenza di vitamine del gruppo B. In passato essa era dovuta per lo più a un utilizzo del mais come alimento esclusivo.
L’utilizzo del mais come alimento esclusivo dei contadini e dei braccianti è stato la causa diretta della pellagra, terribile malattia che genera dermatiti acute, demenza e altre complicanze fino al decesso. Oggi sappiamo che a determinare la pellagra è la carenza o il mancato assorbimento di una vitamina del gruppo B, la niacina, denominata anche vitamina PP, da «Pellagra Preventing». Al suo sviluppo concorre anche la carenza nel mais di triptofano, amminoacido necessario per la sintesi della niacina. La malattia si manifestò dopo il 1760 e continuò a mietere vittime finché non venne dimostrate che le cause erano nella malnutrizione, con la mancanza di una dieta sufficientemente varia.
Questo non significa che il mais sia un alimento squilibrato, anche se sicuramente meno completo dal punto di vista nutrizionale del frumento. In realtà, anche il mais possiede la niacina, ma in una forma che non può essere assorbita dall’intestino di mammiferi non ruminanti. Per le popolazioni rurali sarebbe stato sufficiente poter abbinare la polenta con verdure e formaggi. Oppure conoscere i rimedi praticati dai popoli nativi del Centroamerica. Maya, Inca e Atzechi, infatti, molto tempo prima che i nostri scienziati indagassero la materia, sottoponevano il mais a una cottura con acqua e calce, per poi impiegare l’impasto nella preparazione del Pozol e della farina per le tortillas.
Se gli europei avessero adottato l’usanza degli Indios ci saremmo risparmiati centinaia di migliaia di morti e atroci sofferenze.
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Brano tratto dall’articolo Locale e bio: tutto un altro mais