#OltreLePagine. Come costruire un orto autoirrigante
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Sul numero di aprile della rivista Terra Nuova trovate l’approfondimento che spiega come costruire un orto autoirrigante con l’intervista ad Alessandro Ronca e Paolo Ermani. E Ronca parla anche nel video realizzato da Veggie Channel.
“Oltre le pagine” è un’iniziativa nata per fornire alla grande comunità di lettori che ci segue contenuti sempre più ricchi, anche multimediali, in collaborazione anche questo mese con Veggie Channel.
Nel numero di aprile della rivista Terra Nuova trovate l’approfondimento che spiega come costruire un orto autoirrigante con l’intervista ad Alessandro Ronca e Paolo Ermani. E Ronca parla anche nel video realizzato da Veggie Channel.
Fotografate con il vostro telefono cellulare il codice che trovate all’inizio dell’articolo “L’ORTO AUTOIRRIGANTE: COLTIVARE CON POCA ACQUA E POCO LAVORO”, sulla rivista (nel tassello #OltreLePagine), e accedete subito ai contenuti speciali multimediali.
Si va così, appunto, oltre le pagine, per dare voce e volto ai nostri autori, per conoscerci sempre meglio e per avvicinarci nella relazione con tutti coloro che ci seguono.
Nell’articolo, e nel libro “L’orto autoirrigante” (Terra Nuova edizioni), trovate spiegazioni e informazioni per comprendere il funzionamento dell’orto autoirrigante utilissimo quando si ha poco spazio e poca acqua a disposizione. E tutte le spiegazioni per autocostruirlo.
E buona visione della videointervista che trovate di seguito
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Scopri il numero di aprile della rivista Terra Nuova
Ecologia, alimentazione e salute, benessere, ricette, bioedilizia, agricoltura naturale, esperienze, sostenibilità, ambiente, spiritualità, nuova educazione, solidarietà, comunità e tanto altro.
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La rivista Terra Nuova, oltre che sul nostro shop online, è disponibile anche nelle edicole del nord e centro Italia e nei punti vendita del naturale di tutta Italia.
Demeter Italia, insieme alla Biodynamic Federation Demeter International (BFDI), ha chiesto ai parlamentari europei di bloccare la deregolamentazione delle nuove tecniche genomiche (NGT, note anche come TEA).
Sabato 21 giugno a Firenze, dalle 11 alle 13, un’importante occasione per informarsi su cosa sta accadendo in Italia e in Europa sul fronte dei nuovi Ogm. Fondazione Est-Ovest e Terra Nuova organizzano (presso gli spazi della Fondazione in via Girolamo Vitelli 20) un incontro pubblico dal titolo “Nuovi Ogm: cosa ci aspetta? L’UE accelera la deregolamentazione e il governo italiano li sta già autorizzando in campo: facciamo chiarezza”.
«L’accordo commerciale tra l’Unione Europea e i Paesi del Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay) rischia di avere effetti devastanti su ambiente, clima e agricoltura sostenibile mentre a guadagnarci sarebbero solo pochi colossi agroindustriali»: lo denuncia Greenpeace.
La comunità allargata che ha ridato vita e gestisce Mondeggi da undici anni è «ancora in attesa che Città Metropolitana pubblichi l’avviso di coprogettazione finalizzato a costruire il futuro della fattoria nel segno della condivisione e della partecipazione» spiegano dal Collettivo che gestisce il bene comune rivitalizzato in Toscana.
Demeter Italia, insieme alla Biodynamic Federation Demeter International (BFDI), ha chiesto ai parlamentari europei di bloccare la deregolamentazione delle nuove tecniche genomiche (NGT, note anche come TEA).
Sabato 21 giugno a Firenze, dalle 11 alle 13, un’importante occasione per informarsi su cosa sta accadendo in Italia e in Europa sul fronte dei nuovi Ogm. Fondazione Est-Ovest e Terra Nuova organizzano (presso gli spazi della Fondazione in via Girolamo Vitelli 20) un incontro pubblico dal titolo “Nuovi Ogm: cosa ci aspetta? L’UE accelera la deregolamentazione e il governo italiano li sta già autorizzando in campo: facciamo chiarezza”.
«L’accordo commerciale tra l’Unione Europea e i Paesi del Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay) rischia di avere effetti devastanti su ambiente, clima e agricoltura sostenibile mentre a guadagnarci sarebbero solo pochi colossi agroindustriali»: lo denuncia Greenpeace.
La comunità allargata che ha ridato vita e gestisce Mondeggi da undici anni è «ancora in attesa che Città Metropolitana pubblichi l’avviso di coprogettazione finalizzato a costruire il futuro della fattoria nel segno della condivisione e della partecipazione» spiegano dal Collettivo che gestisce il bene comune rivitalizzato in Toscana.
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