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India: guerra legale sugli spaghettini Maggi della Nestlè

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Un tribunale di Mumbai ha ordinato di ripetere i test di laboratorio sul popolare cibo prodotto dalla Nestlè India e messo al bando sul territorio nazionale per la presenza di un'alta concentrazione di piombo.
Lo riferisce la tv Cnn Ibn. I giudici dell’Alta Corte di Mumbai hanno deciso di sospendere per sei settimane il divieto di vendita imposto dalle autorità sanitarie in attesa che siano ripetute le analisi sui cinque campioni di spaghettini a cottura istantanea Maggi che lo scorso giugno erano stati dichiarati non commestibili. Tuttavia, come ha spiegato un legale, «in questi sei mesi la Nestlè non potrà produrre o vendere questo prodotto». Lo scorso giugno, un test di routine su alcune confezioni di noodle Maggi aveva rivelato un’alta presenza di piombo e di un controverso additivo alimentare (glutammato monosodico). Il governo indiano ha chiesto alla multinazionale elvetica danni per 90 milioni di euro per irregolarità nelle pratiche commerciale e inganno dei consumatori.
Il 5 giugno l’autorità indiana aveva  ordinato alla Nestlè di fermare la produzione e la distribuzione delle sue nove varietà di noodle già pronti sotto la marca Maggi perchè giudicati «non sicuri e pericolosi per il consumo» a fronte di livelli troppo elevati di piombo. Nestlè aveva ritirato il prodotto dall’ India, ma aveva smentito le accuse, aveva presentato ricorso al tribunale di Bombay e continua a venderlo in altre parti del mondo.

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