Il cibo, quando è affine al nostro corpo e in sincronia con i cicli della terra, si trasforma per noi e dentro di noi in energia vitale. Per questo sono necessarie scelte alimentari equilibrate per raggiungere e mantenere una condizione armonica di salute. La tradizione cinese, proprio per individuare sempre gli alimenti più opportuni da consumare, ha suddiviso l’anno in cinque stagioni, aggiungendo la tarda estate alle quattro stagioni della cultura occidentale. E Cristina Fusi, diplomata al Kushi Institute e da anni impegnata sul fronte della cucina naturale e macrobiotica, ha ripreso questa suddivisione per ideare venti menù che offrono la possibilità di cucinare e consumare piatti gustosi e armoniosi. Ne è nato un volume-guida con cento ricette, tutte vegane, che soddisfano e gratificano gli occhi e il palato, senza mai perdere di vista la stagionalità, l’equilibrio e la ricchezza di nutrienti.
«Quando si entra nel campo della nutrizione, noi occidentali siamo abituati a parlare di vitamine, minerali, proteine, carboidrati e grassi; possiamo benissimo chiamarli così, ma alla fine ciò che assorbiamo e utilizziamo dagli alimenti è l’energia che questi ci trasmettono; è il mondo esterno che penetra dentro di noi e ci trasforma» spiega l’autrice. Affinché una ricetta abbia energia è necessario che ne abbiano anche i singoli elementi che la compongono. I cibi più ricchi di vitalità sono quelli freschi consumati nella loro integrità: i cereali completi, la verdura e la frutta fresche, i funghi, le erbe spontanee, i semi oleosi, le radici, i germogli. Al contrario, tutto ciò che viene manipolato (farine raffinate, zucchero bianco, piatti pronti) perde la propria forza. Più tempo passa dalla raccolta e più cala la vitalità. Perciò gli alimenti vanno conservati in frigorifero e consumati in tempi brevi, frutta e verdura tagliate a pezzetti vanno consumate rapidamente. Perché gli alimenti diano il meglio di sé è necessario anche che siano coltivati senza sostanze chimiche, raccolti nel periodo giusto dell’anno e conservati correttamente. Anche la scelta di prodotti locali è fondamentale, perché la loro energia è più consona alla popolazoione di quel luogo.
«L’arte della cucina consiste nel prendere gli alimenti che la natura ci offre e intervenire sulla loro energia attraverso il calore, il tempo, le combinazioni, i condimenti e il nostro lavoro, in modo da ricavare ciò di cui abbiamo bisogno. In inverno dobbiamo riscaldarci, in estate disperdere calore. A volte dobbiamo concentrarci, altre volte rilassarci o sentirci più elastici e ricettivi, altre ancora abbiamo bisogno di essere concreti e decisi, capaci di vedere lontano o di guardare dentro di noi. Ogni ricetta è quindi solo lo stimolo attraverso cui ognuno è invitato a continuare, a modificare, ad adattare la proposta alla propria realtà e alle proprie esigenze del momento».
Molto importanti i suggerimenti pratici dell’autrice soprattutto in materia di cottura e masticazione. «La cottura modifica il carattere dei cibi a causa del calore, che è yang. Più il calore è intenso e diretto, maggiore è il cambiamento generato. Sono quindi yang i cibi arrostiti in forno o fritti; sono yin quelli bolliti e neutri quelli preparati al vapore. Riguardo la masticazione, è risaputo che masticare a lungo un cibo ne facilita la digestione e l’assimilazione, impedendo che fermenti nello stomaco con effetti sgradevoli come gonfiori ed eruttazioni. Secondo un antico detto, bisogna “masticare i liquidi e bere i solidi”, cioè triturare molto bene i cibi ed evitare di trangugiare le zuppe tutte in una volta».
Per Cristina Fusi trasmettere un patrimonio di conoscenza come quello legato agli alimenti, alle energie e alla stagionalità è anche «l’augurio che questo non sia altro che una spinta per iniziare o continuare il viaggio dentro se stessi, perché preparare il cibo diventi prima di tutto un piacere da condividere e un modo per creare armonia e benessere».
Vellutata di finocchi e porri
•300 g di finocchi puliti
•300 g di porri
•½ c di semi di finocchio tritati
•4 c di semi di girasole tostati
•sale
Lavate bene i finocchi e i porri; di questi ultimi utilizzate anche la parte verde. Affettate finemente i primi e dimezzate per il lungo i secondi, quindi tagliateli a fettine o striscioline. Portate a bollore 800 ml di acqua salata e gettatevi i porri. Lessateli per 1 minuto, poi unite i finocchi e i semi di finocchio, coprite e cuocete dolcemente per 15 minuti. Frullate, rimettete sul fuoco e fate sobbollire per qualche minuto. Servite distribuendo in superficie i semi di girasole.
Torta speziata di mele
•3 mele
•200 g di farina di farro tipo 0
•30 g di amido di mais
•50 g di uvetta
•50 g di mandorle pelate e tritate
•150-200 ml ca. di latte di mandorle o di soia
•120 ml di succo concentrato di mela
•50 ml di olio di mais
•½ c di cannella
•½ c di vaniglia
•1 p di chiodi di garofano in polvere
•la buccia grattugiata di ½ limone
•½ bustina di cremortartaro
•1 p di sale
Tagliate le mele a pezzetti, ammollate l’uvetta. Mescolate in una ciotola la farina, l’amido, le mandorle, le spezie, la buccia di limone, il sale e il cremortartaro; in un’altra il latte scelto, il succo concentrato, l’olio, le mele e l’uvetta scolata. Amalgamate tutti gli ingredienti, trasferite il composto in una tortiera foderata con carta da forno e cuocete a 190° per 45 minuti ca. Verificate con uno stecchino la cottura.
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23 menu e tanti suggerimenti utili per scoprire l’energia dei cibi e portarla tutti i giorni in tavola.
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