Clima: l’Europa si accontenta del 40%
homepage h2
Secondo Greenpeace a politica ha dimostrato ancora una volta di essere molto lontana dai cittadini, giocando al ribasso. Ma c’è la possibilità di aumentare le cifre in vista della conferenza sul clima di Parigi nel 2015, gran parte del merito va proprio alle persone, alle associazioni e alle imprese che in Europa e nel mondo stanno chiedendo un futuro cento per cento rinnovabile.
I leader europei ci hanno provato negli ultimi mesi, ma è stato impossibile ignorare un movimento sempre più trasversale e in costante crescita. Oltre un milione di persone scese per le strade in 159 paesi del mondo solo poche settimane fa, a cui sommare il recente appello di oltre 10 grandi imprese europee (tra cui Ikea, Philips e Swarosky), tutti con un unico messaggio: occorre abbandonare i combustibili fossili e puntare su un futuro di efficienza energetica e rinnovabili, per fermare i cambiamenti climatici ma anche per rilanciare economia e occupazione.
Gli obiettivi fissati sono, però, decisamente poco ambiziosi. Si vuole evidentemente fermare la crescita delle rinnovabili, e si ignorano le potenzialità dell’efficienza energetica per diminuire i consumi. A pagare le conseguenze di queste scelte saranno, come sempre, i cittadini. E la lobby fossile ringrazia.