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La Basilicata contro il consumo di suolo

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Una legge regionale per fermare la rapina delle terre e le colate di cemento. Bisogna dare priorità al recupero dell’esistente e non ai nuovi insediamenti. Stop al cambio d’uso del suolo agricolo se ci sono stati finanziamenti statali
Il Consiglio Regionale della Basilicata ha presentato un progetto di legge per limitare il consumo di suolo. La nuova normativa avrebbe l’obiettivo di limitare il processo di cementificazione per salvaguardare la destinazione agricola dei suoli, l’ambiente ed il paesaggio regionale.
Come strumento di supporto alla pianificazione territoriale, il testo presentato prevede un ruolo attivo della Regione Basilicata nelle politiche di tutela del suolo. In particolare, alla Regione si assegna il compito di:
– individuare metodi di misurazione del consumo del suolo agricolo;
– redigere rapporti periodici sulla consistenza e sulle variazioni del suolo agricolo;
– stabilire le forme e i criteri per l’inserimento, negli strumenti di pianificazione, di previsioni di tutela del suolo agricolo.
Secondo la relazione che accompagna la proposta di legge, la Basilicata è una delle regioni italiane maggiormente interessate dal consumo di suolo agricolo conseguente all’aumento dell’attività edilizia ed urbanistica. Per limitare il problema, il testo proposto prevede incentivi al recupero del costruito attribuendo priorità ai finanziamenti regionali, in materia edilizia, destinati ai privati per interventi di manutenzione, ristrutturazione, restauro, risanamento conservativo di edifici rurali e delle infrastrutture ad essi connesse. Sul recupero del patrimonio edilizio esistente, gli incentivi potranno essere anche di natura fiscale e riguardare misure di semplificazione dell’attività amministrativa.
 
La bozza presentata propone, infine, il divieto di cambiare la destinazione d’uso per 5 anni, per i terreni agricoli che hanno usufruito di agevolazioni statali a sostegno dell’attività agricola. Tale misura è volta a garantire la conservazione della vocazione agricola dei terreni, evitando un mutamento della loro destinazione d’uso in seguito ad incentivi.

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