Pfas: 19 associazioni li trovano nelle acque toscane
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Diciannove tra associazioni e comitati della Toscana hanno fatto eseguire analisi, a loro spese, sulle acque di diverse aree della regione cercando Pfas e metalli pesanti. «Emerge con nostra preoccupazione che queste sostanze sono presenti nella quasi totalità dei campioni» dicono le associazioni.
Diciannove tra associazioni e comitati della Toscana hanno fatto eseguire analisi, a loro spese, sulle acque di diverse aree della regione cercando Pfas e metalli pesanti. «Emerge con nostra preoccupazione che queste sostanze sono presenti nella quasi totalità dei campioni» dicono le associazioni.
Le analisi sono state condotte da un laboratorio accreditato utilizzato anche da Greenpeace.
«I Pfas sono inquinanti eterni, si muovono velocemente nelle acque e finiscono nella catena alimentare, hanno gravi effetti sulla salute, agiscono sul sistema immunitario, aumentano il rischio di alcuni tipi di cancro,
alterazioni endocrine, problemi riproduttivi e disturbi dello sviluppo. Vogliamo ricordare – dichiarano i
portavoce delle associazioni e dei comitati firmatari – che abbiamo scritto ai sindaci e inviato una proposta di
mozione a tutti i Consigli comunali della Toscana per chiedere studi e azioni concrete su questi inquinanti.
Siamo consapevoli che il nostro non è un campione significativo a livello statistico e formale, ma tuttavia
rappresenta una fotografia, seppur limitata geograficamente, della situazione attuale, allo scopo principale
di sollecitare le istituzioni e gli enti di controllo deputati a prendere le misure opportune. Le analisi saranno
messe a disposizione della Rete Zero Pfas Italia, insieme ai test analoghi effettuati dal Veneto e da altre
regioni».
La mappa delle rilevazioni si può consultare QUI.
I punti di prelievo nella regione sono 47, e le molecole di Pfas analizzate sono 58. La maggior delle analisi
attiene solo ai Pfas, in altre sono aggiunti anche 23 metalli pesanti e alcune sono limitate a questi ultimi.
«Emerge, con nostra preoccupazione, che queste sostanze sono presenti nella quasi totalità dei campioni – dicono le associazioni – Tuttavia le acque potabili prelevate a fontanelli o in civili abitazioni hanno avuto andamenti diversificati: in alcuni casi sono risultate ottime (Arezzo e Monsummano Terme Pfas 0), in altri casi abbiamo trovato presenza di Pfas non certo trascurabile (Prato e Carrara), anche se nei limiti di legge che entreranno in vigore nel 2026. Pure in una bottiglia di acqua minerale di pregio della nostra regione sono presenti queste sostanze perfluoroalchiliche, come nei pozzi privati».
«Per le acque superficiali sono stati analizzati due campioni delle acque del Tevere, uno in Arno e altri due in corsi superficiali minori: a sorpresa i valori più elevati sono stati trovati nel Tevere a Sansepolcro, a ridosso
del confine con l’Umbria. Inoltre due analisi sono state fatte alle acque superficiali vicino ad aree minerarie
(nel Grossetano) dove non risulta significativa la presenza di Pfas, ma in uno dei due prelievi emerge
allarmante la presenza di metalli pesanti – proseguono le associazioni in una nota – Abbiamo prelevato anche acque superficiali vicino ai depuratori e a qualche area industriale importante e, pure in questo caso i Pfas sono presenti dappertutto seppur non in quantità considerevoli, fatta eccezione per il Fosso Tommarello nella zona di ENI a Calenzano dove la somma si Pfas ammonta a ng/l 2775,8 e a ng/l 612,5 in un altro e ci si chiede se l’enormità di questi dati possano essere dovuti alle schiume per spegnere il recente incendio dell’impianto o all’attività stessa di ENI, oppure ad altre cause a noi sconosciute. Destano anche timori sia i valori trovati a Livorno allo scolmatore zona Stagno, dove la somma Pfas è di ng/l 794 con tipologie che fanno parte del gruppo di cui la Comunità Europea dal 2026 vieterà l’uso in molti prodotti; sia la presenza nel torrente Nievole di Pfoa, il cui utilizzo nei processi industriali è ormai vietato, dal bypass del depuratore e non possiamo che porci la domanda da dove possa arrivare».
«A Prato e a Carrara è stata trovata una quantità di Pfas maggiore o simile sia nelle acque potabili che nelle acque superficiali, vicino agli scarichi dei depuratori: la domanda che ci poniamo è da dove, in questi due Comuni, vengono prelevate le acque per la potabilizzazione. Alcune analisi sono state fatte anche in acque superficiali vicino a discariche e stoccaggio di rifiuti ed è proprio in alcune di queste acque che abbiamo trovato i dati più preoccupanti: sia in quelle alla discarica del Cassero (nel Pistoiese) oltre 2100 ng/l di Pfas e a Podere Rota nel comune di Terranova Bracciolini (AR), riscontrati addirittura oltre 7.300 ng/l».
«Chiediamo alla Regione – proseguono i promotori dell’iniziativa – se vi sia una reale intenzione di monitorare
la situazione toscana in relazione a questi inquinanti eterni e se sia già stato avviato uno studio specifico sui
cicli produttivi, per i quali riteniamo essenziale analizzare sia gli scarichi industriali che quelli dei depuratori,
con particolare attenzione agli impianti che trattano reflui industriali. Riteniamo imprescindibile, anche alla
luce dei risultati delle nostre analisi, effettuare il monitoraggio del percolato delle discariche riservando
particolare attenzione alla destinazione del percolato contenente elevate concentrazioni di questi inquinanti.
Chiediamo inoltre che le All si attivino per incrementare i controlli sulle acque potabili e che venga intensificato il monitoraggio degli alimenti nei quali si possono verificare fenomeni di accumulo di Pfas.
Qualora emergesse una situazione preoccupante è necessario che la politica abbia il coraggio dimostrato
dalla regione Veneto e dalla regione Piemonte di porvi dei limiti, per quanto di competenza, e di informare
la cittadinanza, per non continuare ad aggravare una situazione che purtroppo appare già compromessa».
Queste le associazioni che hanno promosso l’iniziativa:
ADiC Toscana APS-Associazione per i Diritti dei Cittadini
Forum Toscano Movimenti per l’Acqua
Forum Ambientalista Toscano
Associazione Livorno Porto Pulito APS
Apuane Libere ODV
Trasparenza per Empoli
Comitato Vittime Podere Rota
Movimento Municipalista Arezzo
Fondazione Progetto Valtiberina
Atto Primo Salute Ambiente Cultura ODV
Orti Collettivi Calenzano
Comitato Acqua Pubblica Arezzo
Comitato Acqua Bene Comune Valdarno
Associazione Alleanza Beni Comuni
Associazione I’Bercio
Comitato per la chiusura di ex Cava Fornace Montignoso (MS)
Comitato Apuano Salute e Ambiente della Provincia di Massa Carrara
Cittadini di Monsummano della Rete ero Pfas Toscana
Comitato via Cantarelle Pieve a Nievole

