Ponte sullo Stretto: schiaffo all’Italia onesta
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riaperto le procedure per il rilascio della Via (Valutazione di Impatto Ambientale) per il Ponte sullo Stretto di Messina. Ma Clini e Passera a chi rispondono?”.
In Tanzania, i Masai hanno chiesto a Volkswagen di ritirarsi da un controverso programma di crediti di carbonio che viola i loro diritti e minaccia di distruggere i loro mezzi di sussistenza. Lo fa sapere Survival International.
Ogni anno nel mondo vengono prodotte circa 83 milioni di tonnellate di rifiuti tessili. Tra le principali destinazioni c’è l’Africa, che nel 2019 ha ricevuto il 46% del tessile usato dall’UE: per la metà si tratta di indumenti di scarto che inquinano l’ambiente. I dati di Greenpeace.
Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione «hanno dato ragione a Greenpeace Italia, ReCommon e 12 cittadine e cittadini che nei mesi scorsi avevano fatto ricorso alla Suprema Corte, chiedendo se in Italia fosse possibile o meno avere giustizia climatica»: lo fanno sapere le associazioni interessate.
«Il Ministro Lollobrigida e Lavazza, come altri ministri europei e multinazionali come Mondelez, purtroppo fanno parte del fronte che, invece di concentrarsi sull’attuazione del Regolamento europeo per smettere di importare deforestazione (EUDR), vorrebbe indebolirlo»: lo denuncia Greenpeace in una nota.
In Tanzania, i Masai hanno chiesto a Volkswagen di ritirarsi da un controverso programma di crediti di carbonio che viola i loro diritti e minaccia di distruggere i loro mezzi di sussistenza. Lo fa sapere Survival International.
Ogni anno nel mondo vengono prodotte circa 83 milioni di tonnellate di rifiuti tessili. Tra le principali destinazioni c’è l’Africa, che nel 2019 ha ricevuto il 46% del tessile usato dall’UE: per la metà si tratta di indumenti di scarto che inquinano l’ambiente. I dati di Greenpeace.
Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione «hanno dato ragione a Greenpeace Italia, ReCommon e 12 cittadine e cittadini che nei mesi scorsi avevano fatto ricorso alla Suprema Corte, chiedendo se in Italia fosse possibile o meno avere giustizia climatica»: lo fanno sapere le associazioni interessate.
«Il Ministro Lollobrigida e Lavazza, come altri ministri europei e multinazionali come Mondelez, purtroppo fanno parte del fronte che, invece di concentrarsi sull’attuazione del Regolamento europeo per smettere di importare deforestazione (EUDR), vorrebbe indebolirlo»: lo denuncia Greenpeace in una nota.