“Wawe” le batterie che si ricaricano con le onde marine

Nel Golfo di La Spezia è stato effettuato un test per verificare il funzionamento di un nuovo meccanismo denominato “Wawe” che viene applicato ai veicoli sottomarini, usati per il monitoraggio dei fondali e per le rilevazioni ambientali; il meccanismo si compone di un paio di ali che, quando il veicolo si muove in superficie, sfruttando il moto ondoso ricaricano le batterie. I robot sottomarini, dotati di una sonda, sono in grado di effettuare misurazioni (temperatura, salinità, qualità dell’acqua) per un periodo di tempo potenzialmente illimitato, in totale autonomia e a ridottissimo impatto ambientale.

Il test, svoltosi con successo, è stato ideato e coordinato dal Centro di Ricerca “E.Piaggio” dell’Università di Pisa; rappresenta la prima sperimentazione al mondo per quanto riguarda i robot subacquei aprendo la strada a nuove possibilità per il monitoraggio sistematico degli oceani e degli ecosistemi acquatici, di particolare importanza in un periodo di importanti cambiamenti climatici.

L’esperimento è stato condotto da ISME ( Centro Universitario di Ricerca sui Sistemi Integrati per l’Ambiente Marino), in collaborazione con il CSSN ( Centro di Supporto e Sperimentazione Navale della Marina Militare) coordinato da Andrea Caiti, professore di robotica sottomarina e direttore del Centro Ricerca Piaggio, nodo Pisano di ISME.

CSSN e ISME hanno da tempo un accordo quadro di collaborazione scientifica e hanno istituito di recente un laboratorio congiunto ( SEA Lab) per lo studio e la sperimentazione di veicoli autonomi innovativi.