L’Italia dei cammini si mobilita per la causa palestinese
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Le cosiddette local march for Gaza si moltiplicano: nei prossimi fine settimana «sono previsti altri otto cammini per la pace e il sostegno al popolo palestinese in tutta Italia» fanno sapere dal network Movimento Lento.
Le cosiddette local march for Gaza si moltiplicano: nei prossimi fine settimana «sono previsti altri otto cammini per la pace e il sostegno al popolo palestinese in tutta Italia» fanno sapere dal network Movimento Lento.
«Dopo il successo della prima “marcia locale per Gaza” che dal 10 al 14 luglio ha coinvolto centinaia di persone lungo il Cammino di Oropa, in Piemonte, la società civile e varie associazioni in tutta Italia hanno deciso di organizzare manifestazioni simili lungo altri itinerari – spiegano dal network – Nei prossimi weekend la rete dei camminatori ha in programma altre otto “Local March for Gaza”: Sentiero Liguria (23–25 agosto), Cammino dei Briganti (Abruzzo, 24–27 agosto), Via Romea Nonantolana (Emilia-Romagna, 30-31 agosto), Val Maira (Piemonte, 30-31 agosto), Colline di Boca (Piemonte, 30 agosto), Corona delle Delizie (Piemonte, 30 agosto-27 settembre), Massarosa (Toscana, 31 agosto), Cammino della Pace (Abruzzo, 10-19 ottobre)».
«Le “marce locali per Gaza” sono nate per rispondere a un bisogno diffuso di “fare qualcosa” per reagire all’orrore che vediamo quotidianamente a Gaza e in Cisgiordania, chiedendo al nostro Paese di non esserne complice e proponendo un’azione di pace accessibile a tutti, ovvero camminare insieme. Ogni cammino d’Italia può diventare una “Local March for Gaza” e queste sono aperte a tutti, previa iscrizione (ovviamente gratuita) al sito www.localmarchforgaza.it» prosegue il network.
«L’obiettivo di questi cammini è di affrontare insieme la questione della guerra, che non riguarda solo la Palestina ma tutta l’umanità. Attraversando i paesi, chiedendo di essere ricevuti dagli amministratori, parlando con la gente e raccogliendo firme autografe affermiamo l’importanza delle relazioni “reali”, del passaparola, del fare comunità, della vita nei paesi che ancora oggi costituiscono il sistema circolatorio, malandato e non curato, del nostro Paese» dichiara Nazarena Lanza, tra le promotrici della prima local march for Gaza sul Cammino di Oropa.
«Ciò che “muove” le persone è la petizione che viene firmata dai partecipanti, che sarà consegnata a fine ottobre al Presidente della Repubblica e alle istituzioni, per chiedere lo stop all’esportazione di armi verso Israele, l’ingresso di aiuti umanitari nella striscia di Gaza e una posizione ferma per il cessate il fuoco – proseguono da Movimento Lento – Le local march for Gaza nascono dal basso, sono espressione della società civile e non di organizzazioni politiche, mantengono un carattere rigorosamente nonviolento. Chiunque può organizzarne di nuove con lo stesso schema operativo».
Foto: Omar Ramadan su Pexels
LETTURE UTILI
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La XIII edizione dell’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo rivela quali sono le vere cause delle tante (troppe) guerre in corso ed è intitolato Il pianeta gioca a risiko. Nel volume approfondimenti e riflessioni sulle origini dei maggiori conflitti in corso, sugli attori in gioco e sulla corsa al riarmo, che non riguarda solo i paesi in guerra ma coinvolge la maggioranza degli Stati.

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Sono oltre 30 le guerre in corso sul Pianeta. Gli Stati si affidano alle armi per trovare soluzioni, mentre sarebbe urgente investire sull’emergenza climatica, sui diritti umani, sulla democrazia. Crocco e Giordana invitano a guardare il Mondo con occhi differenti, abbandonando le logiche armate della geopolitica a favore di una “geografia dei diritti umani”, che ponga al centro delle relazioni tra Stati la cooperazione e il rispetto dei diritti. Non si tratta di un approccio teorico o ideale, è semplicemente realistico, forse l’unico che può fermare questa pericolosa corsa alle armi.

