“Le Costellazioni Familiari sono una preziosa integrazione alla terapia” spiega la dottoressa Michela Piu, psicologa e psicoterapeuta che tiene spesso anche conferenze e seminari. E possono riportare l’equilibrio in famiglia, a scuola, in azienda e in altri sistemi comunitari. Cerchiamo di approfondire.
“Le Costellazioni Familiari non si configurano come una terapia ma come una preziosa integrazione ad essa.
Come nella volta celeste le stelle occupano un posto all’interno delle costellazioni, così in ambito familiare ognuno deve mantenere il suo posto” spiega la dottoressa Michela Piu, psicologo psicoterapeuta con formazione sistemica familiare, EMDR practitioner.
“L’ordine è il primo binario di questa metodologia e si può riassumere così: si può essere figli solo dei propri genitori e si può essere genitori solo dei propri figli. La terapia Sistemica Familiare si occupa spesso del cosidetto figlio “genitorializzato” o “rovesciato” che, ad esempio, vedendo entrambi o un genitore in difficoltà, inconsciamente si accolla il peso per allegerire il sistema. E in tal senso potrebbe invertire l’ordine prendendosi cura del genitore anzichè essere accudito come gli spetterebbe. Questa dinamica familiare, peraltro molto frequente, influisce negativamente sul sistema familiare e nei figli si va ad incuneare nella crisi adolescenziale rendendola ancora più conflittuale” spiega Piu.
“Il secondo binario riguarda l’appartenenza :nessuno può essere escluso dal sistema e tutti hanno lo stesso diritto di appartenenza ( genitori separati, bambino abortito, morti). E’ sorprendente come l’applicazione di questa regola sortisca da subito effetti liberatori e risolutivi all’interno del sistema. Si pensi a quanti figli viene imposto di scegliere tra i genitori o vengono messi nelle condizioni di escludere un padre, ad esempio per non ferire la madre, quando invece amare e onorare entrambi i genitori risulta essere una delle poche garanzie per una vita futura equilibrata e serena nel rispetto della “sacralità” della genitorialità. Comunque siano andate le cose, la coppia può finire ma la genitorialità rimane”.
“L’ultimo binario riguarda invece la necessità di mantenere un equilibrio tra dare-prendere: pare che ogni relazione sia sostenuta da quest’equilibrio, con l’unica eccezione: i genitori danno (la vita) e i figli la prendono. Basti solo pensare a quando, per esempio, una donna, figlia di un’alcolista, sia stata grande da piccola perchè ha protetto la madre: una volta cresciuta, potrebbe inconsciamene chiedere al partner un “risarcimento danni” vivendolo come il padre che non ha mai avuto. E così inverte l’ordine”.
“Questi tre binari, inseriti all’interno delle comuni dinamiche familiari, sembrano davvero sortire effetti positivi all’interno del sistema, configurandosi come un’interessante lettura per individuare e correggere l’eventuale inversione dei ruoli e riprestinare funzioni e comunicazioni liberatorie per far crescere in armonia ed equilibrio famiglia, scuola, aziende e tutti gli altri sistemi comunitari”.