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Medicine non convenzionali: le università aprono gli occhi

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Anche le università italiane stanno iniziando a capire che l’enorma diffusione delle medicina non convenzionale deve avere un corretto supporto formativo e stanno cominciando a proporre corsi. Ma la strada è ancora lunga…
Sulla rivista Alternative & Integrative Medicine è stata pubblicata la prima ricerca svolta in Italia sull’offerta formativa post-lauream di Medicine Tradizionali e Non Convenzionali nelle Scuole di Medicina in Italia.
Lo ricerca è parte di un’analisi più vasta condotta nell’ambito della prima edizione del Master in “Sistemi Sanitari, Medicine Tradizionali e Non Convenzionali” dell’Università di Milano-Bicocca. Ne esce un quadro che forse è azzardato definire confortante, ma che sicuramente fa capire che le cose si stanno muovendo.
Innanzi tutto i numeri: in Italia il 14,5% della popolazione ha fatto ricorso a medicine non convenzionali, il 16,2% all’omeopatia. Ed è addirittura emerso che il 50% dei medici generici prescivono farmaci omeopatici ai loro pazienti. Nelle università italiane sta crescendo l’interesse per queste medicine, interesse che in altri paesi come l’Inghilterra o gli Stati Uniti ha già prodotto risultati più che concreti. In Gran Bretagna il 90% delle università offre corsi su queste materie, negli Usa lo fa l’83%. In Europa ci si assesta su una media del 40%. Gli autori della ricerca analizzano anche il momento di crisi profondo in cui versa il sistema sanitario nazionale e sottolineano come la medicina allopatica, malgrado abbia fatto grandi passi avanti nel trattare condizioni acute, si sia però alienata dai pazienti non riuscendoli più a vedere come persone nella loro interezza ma solo come pezzi meccanici da trattare. Le conclusioni cui giunge la ricerca sono:
–          Malgrado la forte resistenza di molti presidi o decani delle facoltà, diverse università stanno dimostrando interesse per le medicine non convenzionali
–          La scarsa risposta ai questionari che sono stati inviati dagli autori alle università riflette quell’atteggiamento istituzionale di arroccamento e diffidenza abbastanza tipico nell’ambiente
–          L’interesse per le medicine non convenzionali è più spiccato nelle Regioni del centro-sud e in certe università “virtuose” di quelle regioni
–          L’agopuntura è la branca più diffusa
Nell’allegato PDF è possible leggere il testo integrale della ricerca.

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