EireneFest: la rete dei festival locali per la pace e la non violenza
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L’Eirenefest, partito a Roma come festival del libro per la pace e la non violenza, in questi ultimi anni si è ampliato e si è costituita una rete di festival locali che stanno portando messaggi di pace e non violenza in diverse regioni d’Italia. Tra gli ideatori e organizzatori c’è Olivier Turquet, che abbiamo intervistato.
L’Eirenefest, partito a Roma come festival del libro per la pace e la non violenza, in questi ultimi anni si è ampliato e si è costituita una rete di festival locali che stanno portando messaggi di pace e non violenza in diverse regioni d’Italia. Tra gli ideatori e organizzatori c’è Olivier Turquet, che abbiamo intervistato.
L’Eirenefest ha fatto molta strada in questi anni. Olivier, spiegaci com’è nata a suo tempo l’idea e come oggi si propone l’iniziativa e con quale messaggio?
«L’idea nasce a Taranto con alcuni amici della Multimage, tra cui Mimmo Laghezza e l’allora assessore Annalisa Adamo: l’idea era di celebrare Taranto città della Pace. L’iniziativa fu bloccata dal covid e la riproponemmo l’anno dopo a Roma, con la collaborazione decisiva di Energia per i Diritti umani che ci ha aperto il quartiere di San Lorenzo, poi tre festival nazionali, sempre lì, ai Giardini del Verano. L’idea viene dalla Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, uno dei punti è sempre la cultura della nonviolenza. L’altra idea è convergere tra varie persone, realtà editoriali, associazioni che vogliono lavorare insieme: creare un pezzetto del nuovo mondo e sperimentarlo. Abbiamo messo in mezzo media partners, realtà editoriali, autori, associazioni, singole persone. Ospiti famosi ma anche tanta gente che lavora con i libri in tanti modi creativi».
Nel tempo sono nate anche edizioni locali, che stanno crescendo. Quante sono quest’anno e come sono in rete con l’edizione nazionale?
«L’anno scorso accanto all’edizione nazionale abbiamo sperimentato tre edizioni locali. L’idea che sta alla base e che dà forza all’iniziativa è che la cultura della nonviolenza la dobbiamo praticare tutti i giorni e ovunque. Ora abbiamo una quindicina di festival locali, ma ne nascono altri in continuazione, piccoli o grandi e, almeno per quest’anno, abbiamo rinunciato al nazionale. Siamo tutti volontari, si lavora insieme, gruppi di lavoro tematici, molta diversità. I festival non saranno tutti uguali, alcuni nelle scuole, alcuni dentro un altro evento, altri diffusi sul territorio».
Quale ritenete sia l’importanza di eventi come questi nel momento storico che stiamo vivendo?
«Noi crediamo che la pace si raggiunga solo con la nonviolenza. La nonviolenza è la chiave per affrontare e risolvere ogni problema. Questa idea è molto controcorrente, i media in genere promuovono la violenza in tutte le sue forme. Noi tiriamo su una nuova bandiera, piantiamo cartelli che indicano una direzione nuova, anche se con molti antecedenti, per esempio nella regola d’oro presente in tutte le culture: “tratta gli altri come vuoi essere trattato”. I libri sono un buon veicolo e anche un buon pretesto».
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LETTURE UTILI
TIZIANO TERZANI CONTRO LA GUERRA
Una riflessione che scava nella vita e nel pensiero di Tiziano Terzani, una delle menti più lucide del pensiero della nonviolenza, il cui importante contributo a una visione sociale e politica di pace e giustizia è da considerarsi inseparabile dal percorso interiore, vissuto in prima persona.
Gloria Germani ci conduce verso la comprensione profonda del messaggio del grande giornalista scrittore: il pensiero del non dualismo, del Tutto è Uno, che rompe la tradizione scientista e materialista della modernità e ci suggerisce un nuovo modello di vita lontano dalle logiche del consumismo, dell’avidità e del successo a ogni costo, in una nuova visione che riconcilia il pensiero orientale con quello occidentale.
Un messaggio di pace tra gli uomini e con la Natura che ha anticipato molti dei temi oggi cruciali che riguardano le guerre in corso e la sopravvivenza stessa del Pianeta.
