Brevi indicazioni di base per poter scegliere al meglio la protezione più adatta a rispettare la pelle e l’ambiente.
Il solare ideale deve proteggere dai raggi UVA e UVB, deve avere filtri stabili e non deve presentare fototossicità e fotosensibilizzazione.
A questo si aggiunge che dovrebbe:
• poter essere applicato scorrevolmente
• essere resistente al sudore e all’acqua
• avere scarso assorbimento transdermico
• non macchiare la pelle o i tessuti
• essere efficace con l’applicazione di uno strato sottile
• essere privo di profumo ed eco-compatibile.
Tante caratteristiche che purtroppo non possono essere contemporaneamente garantite da un solare cosiddetto eco-bio.
La resistenza all’acqua e al sudore, per esempio, è assicurata da formulazioni particolarmente grasse e consistenti, non troppo ideali quando fa caldo, o da polimeri acrilici e siliconi. Va detto, inoltre, che anche il concetto di eco-compatibilità dei solari con soli filtri fisici (inorganici) è alquanto labile: ossido di zinco e biossido di titanio sono in ogni caso molecole che possono provocare a lungo termine effetti negativi per l’ambiente acquatico.
Quindi, sia che si opti per un prodotto a base di filtri chimici, di filtri fisici o di entrambi, è chiaro che il solare rimane un compromesso, talvolta necessario, perché i vantaggi che offre sono decisamente maggiori rispetto a quelli che derivano dall’esporsi al sole senza una protezione adeguata quando si è in vacanza e si tende a sfruttare al massimo tutte le ore di sole possibili per divertirsi, rilassarsi e abbronzarsi.
Un consiglio generale che possiamo dare è quello di scegliere il solare in base al proprio fototipo e alle proprie esigenze, senza però mai scendere sotto l’SPF30. Ricordate inoltre di riapplicare il prodotto ogni due ore e, in caso di bagni frequenti o lunghi, rinnovate l’applicazione anche se utilizzate creme resistenti all’acqua.
Brano tratto dall’articolo Estate: l’alimentazione giusta per pelle e capelli