Sisma in Nepal, aiutiamo le popolazioni colpite
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Unicef e Wpf Italia hanno lanciato un numero solidale. Chiamando 45596 si può donare un euro da rete mobile e 2 euro da rete fissa.
Diffusi i dati sulla presenza di PFAS nei dispositivi di protezione individuali e nel sangue di 16 vigili del fuoco provenienti dai comandi di Catania, Padova, Verona, Alessandria, Genova e Pisa.
Decise e chiare le parole pronunciate da Moni Ovadia a Bologna in occasione dell’inaugurazione della mostra “Per la Palestina – Immagini contro il genocidio” che si è conclusa l’8 giugno scorso, realizzata dal Coordinamento bolognese per la Palestina.
Nel 2024, i nove Stati dotati di armi nucleari (Cina, Francia, India, Israele, Corea del Nord, Pakistan, Russia, Regno Unito e Stati Uniti) hanno speso più di 100 miliardi di dollari per i loro arsenali nucleari.
«Sono le immagini dei missili di Teheran su Israele a far capire come andrà a finire. Finirà che ancora una volta, per i nostri mass media, chi ha attaccato per primo, senza alcuna ragione, senza logica o motivo, avrà ragione»: l’intervento di Raffaele Crocco, direttore del progetto Atlante delle Guerre.
Diffusi i dati sulla presenza di PFAS nei dispositivi di protezione individuali e nel sangue di 16 vigili del fuoco provenienti dai comandi di Catania, Padova, Verona, Alessandria, Genova e Pisa.
Decise e chiare le parole pronunciate da Moni Ovadia a Bologna in occasione dell’inaugurazione della mostra “Per la Palestina – Immagini contro il genocidio” che si è conclusa l’8 giugno scorso, realizzata dal Coordinamento bolognese per la Palestina.
Nel 2024, i nove Stati dotati di armi nucleari (Cina, Francia, India, Israele, Corea del Nord, Pakistan, Russia, Regno Unito e Stati Uniti) hanno speso più di 100 miliardi di dollari per i loro arsenali nucleari.
«Sono le immagini dei missili di Teheran su Israele a far capire come andrà a finire. Finirà che ancora una volta, per i nostri mass media, chi ha attaccato per primo, senza alcuna ragione, senza logica o motivo, avrà ragione»: l’intervento di Raffaele Crocco, direttore del progetto Atlante delle Guerre.