Hiroshima e Nagasaki: un albero per non dimenticare
homepage h2
In Italia l’associazione Kaki Tree distribuisce piantine figlie dell’albero di cachi sopravvissuto al bombardamento nucleare su Nagasaki. E promuove iniziative di sensibilizzazione «per non ripetere errori e orrori».
Una piantina di cachi per ricordare la tragedia nucleare che nel 1945 devastò Hiroshima e Nagasaki: è l’obiettivo che l’associazione KakiTree si prefigge ormai da diversi anni, distribuendo pianticelle «figlie» dell’albero di cachi che ottant’anni fa sopravvisse al bombardamento di Nagasaki.
Nagasaki-Brescia Kaki Tree for Europe, questo il nome completo dell’associazione, si è costituita formalmente nel 2020 e promuove anche sul territorio italiano progetti di sensibilizzazione nei confronti dei pericoli e dei danni relativi all’uso delle armi nucleari.
Fino al 2019 le pianticelle arrivavano in Italia dal Giappone, poi le leggi fitosanitarie non hanno più permesso l’invio. «Quindi ci siamo organizzati in un gruppo strutturato e abbiamo iniziato a coltivare le piante in Italia grazie ai semi della pianta madre» spiega Francesco Foletti, uno dei portavoce del progetto. «A Brescia si era già costituito un gruppo di lavoro, quindi abbiamo accolto con piacere l’onere e l’onore di ospitare la sede dell’associazione e l’impegno per portare avanti questo lavoro di sensibilizzazione. Oggi nel nostro Paese ci sono oltre duecento piante di cachi che provengono dalla pianta madre sopravvissuta, di cui una sessantina nel bresciano».
Quest’anno dal 3 al 9 agosto, proprio nei giorni intorno all’anniversario del bombardamento nucleare americano sul Giappone (il 6 agosto venne sganciata la bomba su Hiroshima e il 9 agosto su Nagasaki), Kaki Tree organizza anche una biciclettata che, partendo da Verona e arrivando ad Albagnano sul lago Maggiore, toccherà i luoghi sove sono state messe a dimora le piante.

