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Dati positivi per il biologico in Italia

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I dati del bio mantengono un segno positivo: l’incremento annuo del 2,4% porta il biologico a oltre il 20% della Sau nazionale: lo fa sapere FederBio.

Dati positivi per il biologico in Italia

I dati del bio mantengono un segno positivo: l’incremento annuo del 2,4% porta il biologico a oltre il 20% della Sau nazionale: lo fa sapere FederBio.

«La quota del biologico e del biodinamico dà un contributo importante alla difesa del clima. Secondo il Rapporto Environmental impacts of achieving the EU’s 25% organic land by 2030 target di Nicolas Lampkin and Katrin Padel, con il raggiungimento del 25% di superficie bio nell’Ue si potrebbero evitare 68 milioni di tonnellate di CO₂ l’anno, pari a circa il 15% delle emissioni agricole europee, con un incremento della biodiversità stimato attorno al 30% e una riduzione dei pesticidi chimici compresa tra –90% e –95% – spiegano da FederBio – Ma nel frattempo, mentre ci sforziamo di prevenire l’aumento della pressione climatica, gli effetti del riscaldamento globale si fanno già sentire anche sull’agricoltura: la diffusione di nuovi parassiti e l’aumento della pressione dei patogeni sono in crescita anche per questa ragione. Una situazione che aggiunge problemi ad altri problemi».

Ma «l’espansione del bio ha dunque un effetto positivo sull’assieme del comparto agricolo, sempre più attratto da tecniche meno impattanti e più efficaci per contrastare lo sviluppo di resistenze indotte dal lungo uso di pesticidi di sintesi». FederBio sottolinea come siano «necessarie regole nuove. Oggi in Europa per registrare un estratto d’aglio servono tra i 7 e i 10 anni, mentre negli Stati Uniti e in Brasile ne bastano 3».

Ma FederBio mette in guardia da «scorciatoie indiscriminate: i prodotti di chimica di sintesi hanno un potenziale impatto ambientale e sanitario e richiedono dunque un’analisi ben più laboriosa e lunga di quella necessaria per un prodotto di origine naturale. E oltre alle regole nuove serve coerenza negli investimenti. La legge 23/2022 sull’agricoltura biologica prevede che una parte del Fondo ordinario per gli enti di ricerca sia destinata proprio agli studi e alle innovazioni per il settore bio. È un tassello essenziale per creare un volano in grado di valorizzare le aree interne, sostenere migliaia di aziende e rendere la nostra agricoltura più resiliente di fronte agli shock climatici».

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