Placenta, una risorsa di salute

La placenta in Occidente è trattato come «rifiuto ospedaliero», eppure fornisce ossigeno, sangue e nutrimento al bambino anche dopo la nascita, se il piccolo non ne viene staccato. Ed è utile anche per la preparazione di rimedi terapeutici.

Quante delle donne che hanno partorito sanno che cosa ne è stato della loro placenta? Quante hanno chiesto espressamente che fosse loro consegnata? E, in questo caso, erano a conoscenza degli innumerevoli utilizzi possibili, al di là della scelta, pur apprezzabile, di interrarla e piantare sopra di essa un albero affinché cresca rigoglioso creando un “legame” con il bambino che da quella placenta era nutrito?

Oggi difficilmente una neomamma si sofferma a pensare a ciò che accade alla propria placenta dopo il parto e sono pochissimi gli operatori della nascita che ne fanno menzione. Eppure, come ci spiega la dottoressa Elena Benigni, «è molto importante riacquisire la consapevolezza dell’importanza di quest’organo».

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La dottoressa Benigni, oltre a essere medico di famiglia, è anche ricercatrice indipendente, omeopata e appassionata di medicine tradizionali. Suo il libro Medicina placentare. Una rivoluzione cultura e scientifica per una cura profonda dell’essere umano, un lavoro completo e all’avanguardia sulle potenzialità terapeutiche dell’utilizzo della placenta.

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