Flash Mob per dire no ai nuovi OGM: l’iniziativa di sette associazioni
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Sette associazioni hanno organizzato per martedì 6 maggio alle 16.30 a Roma un flash mob per dire ai nuovi OGM e alla deregolamentazione che UE e governo vogliono introdurre per eliminare tracciabilità, etichettatura e valutazione dei rischi.
Sette associazioni hanno organizzato per martedì 6 maggio alle 16.30 a Roma un flash mob per dire ai nuovi OGM e alla deregolamentazione che UE e governo vogliono introdurre per eliminare tracciabilità, etichettatura e valutazione dei rischi.
Centro Internazionale Crocevia, Associazione Rurale Italiana, Associazione di Base dei Consumatori, Ecoresistenze, Arci, Verdi Ambiente e Società, Friday For Future Roma invitano cittadini e movimenti a partecipare all’iniziativa, che si terrà alle 16.30 in Largo Santa Susanna, nei pressi del Ministero dell’Agricoltura. «Contesteremo la scelta di Lollobrigida di consegnare a multinazionali agrochimiche come Bayer, Corteva, Syngenta e BASF il nostro sistema alimentare, con la scusa che la liberalizzazione dei nuovi OGM aiuterà l’Italia a contrastare gli effetti del cambiamento climatico» spiegano i promotori.
«Il 6 maggio il governo italiano sarà impegnato nella prima tappa del Trilogo, il negoziato finale Ministero-Parlamento UE-Commissione UE che potrebbe portare alla deregolamentazione degli organismi geneticamente modificati in Europa – proseguono gli organizzatori – Il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida di concerto con le istituzioni dell’UE, stanno lavorando con Coldiretti e le multinazionali agrochimiche per abbattere gli obblighi di tracciabilità, etichettatura e valutazione dei rischi per tutti i nuovi OGM. Dopo 25 anni di lotte contadine, ecologiste, dei consumatori e della società civile, che hanno mantenuto questo paese e gran parte del continente libero da cibo manipolato in laboratorio e semi brevettati, oggi rischiamo di fare un passo irreversibile verso la direzione opposta. In tutta Europa cittadine/i, contadine/i e attiviste/i si stanno mobilitando per fermare la deregulation dei nuovi OGM, ribattezzati in Italia come TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita) per confonderci e tentare di superare la contrarietà della maggioranza verso il cibo prodotto con l’ingegneria genetica. Se privati dei controlli di sicurezza, della tracciabilità e del monitoraggio adeguato, questi alimenti circoleranno indisturbati nei nostri campi e arriveranno nei nostri piatti, togliendoci la libertà di produrre come agricoltori, e di scegliere come consumatori. Riprendiamoci il potere di cambiare le cose. Non restiamo a guardare: il cibo e l’agricoltura sono troppo importanti per lasciarli nelle mani di chi ha come unico interesse il profitto, a spese della nostra salute, dell’ambiente e dei diritti dei contadini».
Per adesioni si può inviare una mail a info@croceviaterra.it
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LETTURE UTILI
La deregolamentazione di un’ondata di nuovi Ogm in Europa può cambiare per sempre l’agricoltura e il cibo che mangiamo.
Finora gli obblighi di tracciabilità, etichettatura e valutazione del rischio secondo il principio di precauzione avevano evitato a Italia ed Europa l’invasione di coltivazioni figlie dell’ingegneria genetica e del cibo creato in laboratorio. Ora però la Commissione Europea sta cancellando ogni vincolo per le cosiddette New Genomic Techniques (NGT), ribattezzate in Italia Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), compresa la possibilità per gli Stati di vietarle sul loro territorio. In questo libro si intrecciano storia della biologia, inchiesta giornalistica e testimonianze dai movimenti, per raccontare gli enormi interessi e le relazioni pericolose tra multinazionali, politica e scienziati che rischiano di compromettere la vera transizione agroecologica, i diritti dei contadini sui semi e quelli dei consumatori a una scelta informata.

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L’agricoltura che non è industriale non è facile, ma c’è, esiste e i contadini che la praticano sono ancora tanti e vogliono far sentire la loro voce. Ce lo spiega bene Antonio Onorati in questo libro, che ci fa capire:
• come le politiche agricole favoriscano i grandi gruppi e le multinazionali, ma anche come sia possibile cambiare rotta;
• come la pressione su brevetti e OGM rappresenti un enorme pericolo per la biodiversità e i piccoli coltivatori;
• come ci sia da fare un grande lavoro per ripensare le rappresentanze agricole;
• come sia sempre più necessaria e improcrastinabile una svolta agroecologica;
L’agricoltura contadina, e l’economia che le corrisponde, ha gli elementi necessari per garantire la produzione di cibo in armonia con la natura e non contro di essa.