Aria cattiva: l’Italia rischia di soffocare
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Il nuovo rapporto dell’Agenzia Europea dell’ambiente denominato Air quality ci mette di fronte a milioni di persone con problemi respiratori o cardiaci, con 400mila morti premature in Europa (dato 2011) imputabili all’inquinamento per malattie al cuore, ai polmoni o ictus. Le percentuali di sostanze inquinanti superano, infatti, nella maggior parte delle 400 città analizzate, i livelli ritenuti non sicuri dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
In particolare la Pianura Padana, assediata soprattutto da polveri sottili e ossidi di azoto, rimane tra le zone più inquinate del continente.
Per quanto riguarda il monossido di carbonio (che è un prodotto della combustione di organici, come carbone, olio e legno), le nove stazioni di misura che hanno superato il limite di legge, sono tutte nel Belpaese. E sulle polveri sottili siamo secondi solo alla Germania.
Particolarmente elevato nella nostra Penisola è l’inquinamento da ozono, per via della particolare conformazione morfologica e geografica. L’esposizione diretta all’ozono è considerata la più nociva per la crescita della vegetazione, con effetti significativi sulla crescita di piante e colture come il grano, la soia e il riso.
In aumento poi da nord a sud del Paese sono le concentrazioni di benzopirene, cresciute di oltre un quinto dal 2003 al 2012 e imputabili all’uso di stufe a legna e centrali a biomasse per il riscaldamento.