Degrado e disfunzioni delle aree protette: Italia Nostra ha realizzato un dossier in cui si analizzano i dieci casi più gravi. Dalle Alpi Apuane al Parco Sud di Milano. Inviate le vostre segnalazioni!
I parchi sono una parte importante del nostro territorio e non sono solo natura, ma anche storia, cultura, identità, lavoro. Oltre il 20% del territorio nazionale è coperto da aree protette, con enti che dovrebbero vigilare sul reale rispetto degli equilibri ecologici, paesaggistici e culturali. Ma i parchi in realtà, come sottolinea Italia Nostra, sono in grave pericolo e finiscono per non esercitare pienamente le loro funzioni, a volte per via di forti interessi economici in atto nelle aree di pertinenza, in altri casi per ritardi e inadempienze delle Regioni, che di fatto ne limitano il potere di intervento. Tra i dieci casi più gravi l’associazione indica il Parco Regionale delle Alpi Apuane, seguito dal Parco Nazionale dello Stelvio e dal Parco Sud Milano e del Ticino. Quali sono le principali carenze che minacciano i parchi? Primo tra tutti, Italia Nostra indica, la mancanza di controlli, poi la carenza della formazione del personale, le modifiche alle normative sui parchi regionali, ma anche la mancanza di trasparenza sulle nomine dei consigli direttivi. Se a queste ragioni si aggiunge poi la carenza di fondi a disposizione si capisce che il ruolo degli enti preposti a governare le aree protette spesso diventa aleatorio.
Italia Nostra, nella prima ricognizione avviata attraverso le sue sezioni, ha elaborato un dossier con i 10 casi più gravi. Ecco quali sono:
Parco delle Alpi Apuane; Parco dello Stelvio; Parco Sud Milano e Parco del Ticino; Parco archeologico dell’Appia Antica; Parchi della Calabria (Sila e Pollino); Parchi del Delta del Po; Parco delle Cinque Terre; Parco geo-minerario della Sardegna; Riserva Naturale della Sughereta di Niscemi in Sicilia; Parco della Collina di Torino.
L’Associazione lancia un appello agli italiani: “Quest’estate andate a visitare i parchi e segnalateci degrado, disfunzioni e criticità.Trasmettete le vostre osservazioni al Ministero dell’Ambiente a
segreteria.capogab@minambiente.it (e al Ministero dei Beni Culturali per le presenze storico-archeologiche nelle aree protette a sg@beniculturali.it) e a
paesaggisensibili@italianostra.org