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Emilia Romagna: il governatore caccia l’assessore anti-inceneritori

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Il governatore della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, ha tolto le deleghe all’assessore all’ambiente Sabrina Freda con la quale aveva avuto contrasti sulle politiche di gestione dei rifiuti.
Multiutility intoccabili in Emilia Romagna, l’affare rifiuti muove grandi numeri e gli inceneritori pure. E a rimetterci è stato l’assessore regionale all’ambiente (ormai ex) Sabrina Freda, cui il presidente regionale Errani ha tolto le deleghe cancellandola in tempo reale persino dal sito istituzionale. La Freda è “colpevole” di avere preso posizioni decise sul piano regionale di gestione dei rifiuti a favore dell’eliminazione delle discariche e del progressivo abbandono dell’incenerimento quale strategia di smaltimento. Posizioni che avevano fatto arrabbiare un ampio target: innanzi tutto alcuni Comuni, come quello di Modena, che è socio nell’inceneritore che Hera gestisce a Modena e quindi incassa dividendi; poi le Province, deputate a rilasciare le autorizzazioni per gli impianti (di qualche giorno fa l’accesissima polemica tra la Freda e la Provincia di Modena che, con un atto che probabilmente finirà al Tar, ha fatto decadere il vincolo territoriale permettendo  all’impianto di bruciare rifiuti solidi urbani da tutta Italia); poi Confservizi Emilia Romagna che tra i soci ha proprio Hera; poi Hera stessa, che gestisce 80 impianti per lo smaltimento dei rifiuti. Insomma, l’assessore Freda si era fatta i nemici sbagliati. Ora Errani l’ha “pensionata” e quindi si potrà proseguire sui…sentieri segnati!
Dura la replica della diretta interessata. ”Non si tratta di rapporti personali deteriorati, ma proprio di ragioni politiche. La salute dei cittadini è stata sconfitta dagli interessi delle multiutility”, scrive Freda in una nota. ”Ringraziando il presidente Errani per la fiducia che a suo tempo ha deciso di accordarmi affidandomi un ruolo così? importante non posso certo condividere le motivazioni della sua decisione. Nell’assumere l’incarico credo di aver svolto al massimo delle mie possibilità e con il massimo impegno il mio lavoro, pensando di seguire il programma di mandato, ma sono state tante le divergenze sorte in questi mesi nell’affrontare tematiche ambientali rilevanti, sempre nell’interesse della salute dei cittadini”.  Ed elenca alcuni passaggi. ”Penso all’impegno perché la Regione Emilia-Romagna non modificasse il perimetro delle zone vulnerabili ai nitrati, nonostante l’opposizione del mondo agricolo, penso all’attenzione costante nel monitorare l’impatto degli impianti eolici industriali, di quelli a biomasse e del fotovoltaico a terra. Ma soprattutto penso alla battaglia per il piano regionale di gestione dei rifiuti come strumento per superare la logica dell’industria dello smaltimento e per dare corpo a politiche di reale sostenibilità. Ma evidentemente gli interessi delle multiutilities hanno finito per avere la meglio, come il recente caso dell’inceneritore di Modena ha ampiamente dimostrato”.
Sulla decisione di Errani è intervenuta anche Legambiente: “Ribadiamo la necessità di un fortissimo presidio di tutte le tematiche ambientali. L’associazione ricorda i temi da affrontare in maniera prioritaria: consumo di suolo, qualità dell’aria, rifiuti e aree protette. Sul consumo di suolo è urgente un provvedimento regionale che dia immediata attuazione alle dichiarazioni programmatiche del Governatore, bloccando la bulimia di strade, autostrade e nuovo edificato; temi strettamente collegati anche alla qualità dell’aria: sprawl urbano e nuove strade non vanno certo nella direzione di ridurre le polveri sottili, migliorando la ormai drammatica qualità dell’aria nel bacino padano. L’unica strada da percorrere è implementare il trasporto su ferro, oltre a disincentivare l’utilizzo del mezzo privato in ambito urbano ed extraurbano. Per quanto riguarda aree protette e Parchi, serve uscire dalla preoccupante fase di stallo che la legge regionale in materia aveva determinato. Sul tema rifiuti è necessario dare compimento al piano regionale atteso ormai da anni, uno strumento necessario per aumentare la raccolta differenziata ed uscire dall’ambiguità sul dimensionamento degli impianti e sui transiti di rifiuti tra province. Se pur con l’assessore sia sempre mancata qualsiasi possibilità di dialogo, sottolineamo come sul tema del ridimensionamento del sistema di smaltimento fossero stati posti dalla Freda obiettivi ambiziosi, che è bene tenere al centro del futuro piano.Ci auguriamo inoltre che, qualora venga nominato un nuovo assessore, questo sia in grado di creare sinergie tra le varie forze che si occupano di ambiente in questa regione e che premono per reali trasformazioni. Ne è un esempio l’alleanza tra amministrazioni, associazioni e comitati, costituitasi sulla legge di iniziativa popolare sui rifiuti, finora troppo trascurata, che ancora aspetta di arrivare al dibattito in aula”.
“Vasco Errani non solo non può negare che si tratti di una questione politica, ma anzi: deve venire a chiarire in Aula i motivi della sua scelta”. Così il consigliere regionale del M5S, Andrea Defranceschi, ha commentato la scelta del presidente Errani, affermando che finisce per ”favorire le multiutilities” e questa ”e’ una questione politica. L’ambiente – aggiunge – non e’ merce per gli equilibri del Pd”.
Se non siete d’accordo sulla decisione del presidente Errani, potete esprimere il vostro dissenso contattandolo a:
Presidenza Regione Emilia Romagna, viale Aldo Moro, 52 – 40127 Bologna
Tel. 051 5275800 – 051 5275801 Fax 051 5275429

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